Stando a quanto riportato dal Ministro degli Interni in Bulgaria, l’operazione, condotta dalle forze specializzate nel contrasto del crimine organizzato e da altri corpi di polizia locali, ha portato alla luce prove dell’esistenza di una rete criminale internazionale dedita al traffico di beni archeologici, all’interno della quale il gruppo sotto inchiesta avrebbe il ruolo di intermediario. Secondo quanto riportato alla stampa locale, i documenti sequestrati al gruppo criminale mettono in chiaro il coinvolgimento di collezionisti e antiquari locali, oltre che di diverse case d’asta disseminate fra Austria, Germania e Regno Unito.
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