Recuperate dal TPC opere d’arte tra cui il dipinto di Giusto de’ Menabuoi, rubato a marzo 2018 dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna
Recupero di importanti opere d’arte, tra cui il dipinto raffigurante “Sant’Ambrogio” del 1363 di Giusto de’ Menabuoi, rubato il 10 marzo 2018 dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna
COMUNICATO STAMPA |
BOLOGNA: Recuperati dai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale tre pregevolissimi dipinti rubati nelle sedi museali di Faenza, Bologna e Imola
Venerdì 4 maggio 2018, alle ore 10:30, in Bologna, presso l’Aula Gnudi della Pinacoteca Nazionale, Via delle Belle Arti n. 56, il Procuratore della Repubblica del Tribunale di Bologna, Dottor Giuseppe Amato, il Comandante Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Generale di Brigata Fabrizio Parrulli e il Comandante Provinciale Carabinieri di Bologna, Col. Valerio Giardina, hanno presentato l’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna, che ha consentito il recupero di tre importanti dipinti, nell’ambito di un’articolata attività investigativa, scaturita a seguito di furti, verificarsi nelle ultime settimane, in danno di alcuni musei dell’Emilia Romagna.
Tempera su tavola, “Crocifissione e discesa al Limbo”, di anonimo del XIII sec., rubata dalla Pinacoteca Comunale di Faenza (RA) tra il 24 ed il 25 febbraio 2018. |
Olio su tavola, raffigurante “Sant’Ambrogio” del 1363, di Giusto de’ Menabuoi, rubato il 10 marzo 2018 dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna. |
Olio su cartone pressato di forma ovale, raffigurante “Ritratto di donna”, della metà del XVII sec., di pittore bolognese, rubato tra il 14 ed il 15 marzo 2018, dal Museo Civico “San Domenico” di Imola (BO).
|
Il sequestro dei dipinti è il risultato degli approfondimenti investigativi intrapresi a seguito del furto nelle sale espositive della Pinacoteca Nazionale di Bologna, dell’opera dell’artista Giusto de’ Menabuoi, durante l’orario di apertura al pubblico. Il modus operandi, infatti, ha mostrato piena analogia, con simili eventi avvenuti, tra il febbraio e il marzo u.s., anche in danno della Pinacoteca Comunale di Faenza e del Museo Civico “San Domenico” di Imola (BO).
Sulla scorta di queste evidenze, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna, in collaborazione con quelli del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale e con le Compagnie di Faenza ed Imola, coordinati dal Pubblico Ministero della Procura di Bologna, Dott. Roberto Ceroni, dopo le verifiche sui luoghi dei reati, si sono concentrati, con l’ausilio di attività tecniche, sulla ricerca e l’acquisizione delle registrazioni dei sistemi di video sorveglianza, installati all’interno delle strutture museali, nonché sulla pubblica via delle città interessate.
L’attenta e dettagliata ricostruzione dei fatti ha permesso di accertare il momento di consumazione dei furti in danno della Pinacoteca Nazionale di Bologna e di quella Comunale di Faenza, nonché di individuare le fattezze del possibile autore, immortalato da alcune telecamere. Successivamente, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna, a seguito di servizi di prevenzione su altri potenziali obiettivi, notavano una persona con una fisionomia similare a quello ritratto nelle immagini estrapolate, che si aggirava con fare sospetto, proprio, nei pressi di un altro ente museale di Bologna. Il soggetto, dopo un lungo pedinamento, per le vie della città, veniva fermato prima che si potesse dileguare e la successiva perquisizione domiciliare ha consentito di recuperare, all’interno di un mobile, tutti i preziosi dipinti trafugati ed a comprova della sua colpevolezza, di rinvenire anche gli abiti utilizzati durante uno dei furti compiuti.
Al termine delle conferenza è stata riconsegnata, al dottore Mario Scalini, Direttore del Polo Museale dell’Emilia Romagna, l’opera raffigurante “Sant’Ambrogio” della Pinacoteca Nazionale di Bologna.
The Journal of Cultural Heritage Crime (JCHC), con sottotitolo L’Informazione per la Tutela del Patrimonio Culturale, è una testata giornalistica culturale, registrata presso il Tribunale di Roma con n. 108/2022 del 21/07/2022, e presso il CNR con ISSN 2785-7182. Si configura sul web come contenitore di approfondimento, il primo in Italia, in cui trovano spazio i fatti che quotidianamente vedono il nostro patrimonio culturale minacciato, violato e oggetto di crimini. I fatti sono riportati, attraverso un linguaggio semplice e accessibile a tutti, da una redazione composta da giornalisti e da professionisti del patrimonio culturale, esperti nella tutela. JCHC è informazione di servizio, promuove le attività di contrasto ai reati e sostiene quanti quotidianamente sono impegnati nella attività di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio culturale.