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Da sabato 27 ottobre sarà esposta nella mostra “Il visibile, l’invisibile e il mare” all’interno della sala “Polveriera” del Museo Archeologico dei Campi Flegrei-Castello di Baia. Nel percorso della mostra, oltre a Zeus, si potranno ammirare altre undici statue tra cui alcuni capolavori inediti, provenienti dai fondali del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, da Cuma, da Miseno e da Baia.
“Zeus in trono” è un’opera del tardo ellenismo (I sec. a.C.) di dimensioni contenute (è alta 74 cm) che era stata trafugata dall’Italia e illecitamente ricettata negli Stati Uniti dove dal 1992 fino al 2017 venne esposta ininterrottamente dal Getty Museum.

Il recupero ad opera dei finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Roma è avvenuto grazie al lavoro degli inquirenti e alle azioni combinate di diplomazia della Magistratura  e del Ministero dei Beni Culturali.
Il 12 dicembre 2012 a Bacoli venne rinvenuto un frammento marmoreo provento di scavo clandestino. Gli investigatori ipotizzarono che quel frammento potesse essere ricongiunto in una porzione mancante di una statua razziata nel territorio nazionale italiano. Successivamente gli inquirenti riuscirono a sovrapporre virtualmente il frammento sequestrato ad una statua che presentava caratteristiche analoghe: si trattava del “Zeus in trono” esposto presso il Getty Museum. Il risultato ottenuto dagli investigatori fu di completa compatibilità. Il 6 marzo 2014, grazie ad una rogatoria internazionale, l’esame probatorio venne ripetuto presso il museo americano. La verifica di compatibilità, come si legge in un comunicato diffuso dalla Guardia di Finanza, dimostro oltre ogni ragionevole dubbio che: “il frammento marmoreo si rivelava perfettamente congruo con il resto della scultura e più precisamente con il bracciolo destro del trono”.

J/Red/em

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