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Abdel Kader Haidara e i manoscritti di Timbuctù

(Tempo di lettura: 2 minuti)

 

La copertina del libro

Nel 2011 Timbuctù divenne il teatro della violenta battaglia che vide impegnate le forze militari del governo contro i terroristi islamici. La città rappresentava – e rappresenta tutt’ora – un fiorente centro culturale. Ciò è ulteriormente avvalorato dalla decisione Unesco che ne include i tesori nella lista del patrimonio mondiale.

Il bibliotecario fu da subito consapevole del rischio a cui sia lo stato di guerra sia l’ideologia jihadista esponevano i manoscritti conservati nelle quarantacinque biblioteche della città. Le 377 mila opere erano, infatti, vivaci testimonianze di un Islam orientato al dialogo e in armonia con le altre culture.

Abdel Kader Haidara
tra i manoscritti salvati (Photo Credits www.coscienzeinrete.net)

Abdel Kader Haidara decise dunque di intervenire per preservare la collezione che, conservata principalmente nell’Ahmed Baba Institute e nella Biblioteca Commemorativa Mamma Haidara, egli stesso aveva arricchito con testi antichi e di pregevole fattura.

L’opera letteraria celebra il nobile sentimento che ha animato Abdel Kader Haidara, testimoniando l’impegno appassionato, il carisma e la caparbietà con le quali il bibliotecario si dedicò all’ardua impresa. In virtù del suo coraggio e del suo ingegno, la sua figura rientra a pieno titolo nella lista di quegli uomini che, tramite le loro gesta, si sono resi portavoce di ideali che hanno una valenza universale ed eterna.

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