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L'Accademia di Belle Arti di Urbino rende omaggio al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale

Serigrafia cinquantenario
(Tempo di lettura: 4 minuti)

 

Il Senatore Giorgio Londei, Presidente dell’Accademia, con la partecipazione del Professore Gianluca Murasecchi, Docente di Grafica, ha consegnato al Generale di Brigata Fabrizio Parrulli, Comandante Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, la cartella “Carabinieri per l’Arte”, con cui si inteso rendere omaggio per il 50° anniversario del reparto specializzato, che l’Arma dei Carabinieri e il Ministero per i beni e le attività culturali hanno posto al servizio della tutela del patrimonio culturale.

Il 3 maggio prossimo, infatti, il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale festeggerà i suoi primi 50 anni: mezzo secolo di successi nella prevenzione e repressione dei reati contro i beni culturali e paesaggistici, costellato da recuperi di capolavori indiscussi dell’arte di ogni tempo, reperti archeologici e affreschi di eccezionale valore artistico, rari beni numismatici, magnifici codici miniati, incunaboli e libri di notevole rilevanza storica, armi antiche, splendide opere d’arte moderna e contemporanea, ma anche di semplici oggetti, privi – magari – di valore venale, la cui importanza risiede nel fatto che, al pari dei capolavori, costituiscono un tassello della nostra o altrui identità, del “mosaico” del patrimonio culturale, che identifica ciascun popolo in quanto tale e che ciascun Paese è chiamato a preservare, valorizzare e rendere disponibile per le generazioni future, quale migliore espressione dell’Umanità.

La cultura da restituire alle comunità recuperandola dall’area dell’illecito e la cultura della restituzione, ai Paesi di origine, dei beni di altre culture sequestrati in Italia; la difesa del patrimonio culturale nelle aree di crisi quale dovere di ogni Stato e la condivisione delle esperienze e capacità operative e investigative: questo è il messaggio che, dal 1969, i “Carabinieri per l’arte” e, dal 2016, anche in qualità di “Caschi blu della Cultura”, interpretano e diffondono affinché si realizzi, sempre più, quel circuito virtuoso di sensibilità e consapevolezza che è alla base di ogni efficace azione di prevenzione e repressione del traffico illecito e dei delitti che lo alimentano.

Con funzioni di polo informativo e di analisi, a favore anche delle altre Forze di Polizia, oggi il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale è presente sul territorio con 15 Nuclei e 1 Sezione (per la Sicilia orientale), dipendenti da un Gruppo e con un Reparto Operativo (articolato nelle Sezioni Antiquariato, Archeologia, Falsificazione e Arte Contemporanea) a cui sono attribuiti compiti di coordinamento investigativo sull’intero territorio nazionale e di cooperazione internazionale di polizia.

Per i cittadini che intendono avvicinarsi al mercato dell’arte o che subiscono furti di beni culturali, si rammenta che è stata realizzata l’applicazione “iTPC”, per dispositivi mobili di ultima generazione, che offre la possibilità di ricercare e consultare più di 24.000 beni culturali, tra i più importanti (reperti archeologici, dipinti, sculture, oggetti ecclesiastici, beni librari) estratti dalla Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, di effettuare una comparazione tra l’immagine di un’opera d’arte e la selezione pubblica dei beni ricercati e di accedere alla creazione guidata dell’Object-ID. Quest’ultimo, presente anche sul sito dell’Arma dei Carabinieri (www.carabinieri.it), unitamente alla sezione di “consigli” per il cittadino, è un modulo la cui compilazione permette di disporre dei dati necessari, nell’eventualità di un furto, per una denuncia efficace ai fini del recupero del bene.

La cartella “Carabinieri per l’Arte”, che contiene una serigrafia di Gianmarco Palacay, studente del Biennio Specialistico in Edizioni e Illustrazione per la Grafica d’Arte ed è accompagnata dai testi di Giorgio Londei, Umberto Palestini, Fabrizio Parrulli, con una nota di Gianluca Murasecchi e Giovanni Turria, rappresenta l’ultima iniziativa della serie di attività che segnano la collaborazione, ormai divenuta storica, tra l’Arma dei Carabinieri e l’Accademia di Belle Arti di Urbino.

L’edizione è stata stampata con i torchi a braccio nei laboratori di Grafica dell’Accademia di belle Arti di Urbino in 500 copie numerate e firmate dall’autore. Le prime 100 copie sono tirate su carta fatta a mano con filigrana dalle cartiere Toscolano 1381.

 Qui  il video che presenta il lavoro di produzione della serigrafia

La serigrafia di Gianmarco Palakay

L’opera realizzata per la cartella commemorativa del cinquantenario del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale presenta l’immagine di un Carabiniere  contemporaneo con uno sguardo rivolto oltre i limiti del tempo contingente, ovvero uno sguardo lungimirante rivolto ad uno scenario globale. Le cromie adottate nella serigrafia di cinque colori presentano il nero, di profondo fondamento etico e di diligente ed umile attaccamento al dovere, simboleggiato dalla divisa; il verde, bianco e rosso della bandiera tricolore, ovvero il senso identitario e, con licenza poetica, il giallo di una visione di monumenti antichi di un patrimonio che è il substrato di una civiltà millenaria, una consapevolezza essenziale di origine, in quest’ultimo caso è stato scelto un colore solare che implica con il suo uso un’accezione positiva della storia dell’arte e dell’espressività umana, al contempo lo stesso colore è utilizzato nell’opera in modo più gestuale in un segno che è accezione energetica, di per sé propria dell’opera d’arte ma anche propria della cultura tutta, intesa come propulsione indispensabile alla coscienza e alla conoscenza dell’essere umano e del suo relazionarsi sociale. L’opera intende quindi offrire un omaggio per il cinquantenario in stile vitale ma anche esauriente di quelli che sono i simboli del compito di difesa del patrimonio culturale nazionale e in senso esteso dell’umanità, allo stesso tempo offrono una visione contemporanea di un Carabiniere che sa valutare l’impatto positivo del proprio dovere in tutela sia di ciò che è antico sia di ciò che è moderno ed anche dell’ offrire, con la sua difesa dei valori e dei beni, la cultura necessaria all’arte e all’umanità che verrà.

 

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