“Il Vaso di Fiori” torna a Firenze. Bonisoli: oggi è una giornata storica
“Il Vaso di Fiori”, opera del pittore fiammingo Jan van Huysum, è tornato a Palazzo Pitti, a Firenze, nel luogo esatto in cui il dipinto si trovava nel luglio di 75 anni fa, prima di essere trafugato dalle truppe tedesche
Firenze. A consegnarlo all’Italia è stato il Ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas nel corso della cerimonia di restituzione, che si è svolta questa mattina nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, alla presenza del Ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Alberto Bonisoli, del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri, e del direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt.
«Quella odierna è una giornata storica, vince la diplomazia culturale, che negli ultimi tempi con un’accelerazione è riuscita a raggiungere un grande traguardo – ha affermato il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli, nel corso della cerimonia – abbiamo ottenuto un risultato importante, di cui sono particolarmente orgoglioso, che dimostra la bontà del lavoro avviato in questi mesi, mentre si conferma ancora una volta prezioso il lavoro svolto dai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale. All’inizio del mio mandato, più di un anno fa – ha sottolineato il Ministro – ho deciso di riconvocare il Comitato istituzionale per il recupero e la restituzione delle opere d’arte trafugate, e contestualmente di ampliare la composizione di questo organismo a rappresentanti permanenti del ministero degli Esteri e della Giustizia per una maggiore rappresentatività ed efficacia. Da un lato sono convinto che tutelare il nostro patrimonio culturale significa, anche, condurre una lotta senza quartiere al mercato illegale delle opere d’arte, dall’altro che per riuscirci serve un lavoro di squadra».
«E la restituzione de “ Il Vaso di Fiori” all’Italia e alla città di Firenze – ha continuato – lo dimostra e non solo per il valore simbolico sotteso. Oggi scriviamo una nuova e importante pagina delle relazioni culturali tra due Paesi fondatori dell’Unione Europea».
Venerdì 19 luglio 2019
SCHEDA
Jan van Huysum (Amsterdam 1682 – 1749)
Vaso di fiori / Vase of Flowers, inv. Palatina 1912, n. 462
L’ARTISTA E L’OPERA
Jan van Huysum, il più celebre pittore di nature morte attivo in Olanda nel primo Settecento (e all’epoca anche il più costoso), raggiunse un livello di precisione mai visto prima nel naturalismo della resa, un aspetto per cui la pittura olandese era ammirata sin dal Quattrocento: si pensi al bicchiere di vetro e al fieno, che paiono veri, nel Trittico Portinari di Hugo van der Goes agli Uffizi (1477-1478). Oltre due secoli più tardi, in questo Vaso di fiori van Huysum mostra un sublime virtuosismo nella descrizione dei particolari, dalle increspature delle ali semitrasparenti degli insetti ai petali delicatissimi e quasi vibranti, che dimostrano come il pittore utilizzasse delle lenti d’ingrandimento per studiare la natura e per dipingerla.
Il Vaso di fiori – soggetto prediletto dell’artista – fu acquistato nel 1824 dal granduca Leopoldo II d’Asburgo-Lorena (1797-1870: scherzosamente soprannominato “Canapone” dai Toscani) per completare la più grande e diversificata collezione di nature morte al mondo, messa insieme a Palazzo Pitti dal suo predecessore Cosimo III de’ Medici (1642-1723). Cosimo III nutriva una particolare passione per la pittura olandese, tanto che nel 1667 si era recato ad Amsterdam per omaggiare l’anziano Rembrandt e acquistare numerosi dipinti da diversi maestri. I granduchi lorenesi che subentrarono ai Medici nel 1737 sin da subito mostrarono di voler continuare ad arricchire le collezioni fiorentine, portando capolavori dalle loro residenze oltremontane e acquistando tante altre opere d’arte per gli Uffizi e Palazzo Pitti sul mercato nazionale e internazionale di allora.
IL FURTO E LA RESTITUZIONE
Nel 1940, quando all’inizio della guerra la reggia di Pitti fu evacuata, le opere d’arte (tra le quali il nostro quadro) vennero messe dentro casse di legno e inizialmente portate nella villa medicea di Poggio a Caiano. Nel 1943 furono spostate nella villa Bossi-Pucci a Montagnana (Montespertoli), fino a quando militi dell’esercito tedesco in ritirata le prelevarono insieme ad altre opere e le trasferirono temporaneamente a Castel Giovo (San Leonardo in Passiria), in provincia di Bolzano, per prepararne la definitiva trasferta fuori del confine nazionale attraverso il Brennero. La cassa in cui si trovava il Vaso di Fiori di Palazzo Pitti venne aperta, e nel luglio 1944 un caporalmaggiore, che si era impossessato del quadro, spedì il dipinto come regalo alla moglie a Halle an der Saale, in Germania.
Da questo momento se ne persero le tracce fino al novembre 1989, poche settimane dopo la caduta del muro di Berlino, quando i detentori del dipinto si rivolsero alla Pinacoteca di Stato Bavarese cercando di ottenere informazioni sull’autenticità e sul valore del quadro. Successivamente lo fecero restaurare proprio a Monaco di Baviera. Dal 1991 – anno in cui il Comando Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri aprì un fascicolo sul caso – la famiglia tedesca ripetutamente cercò di vendere il quadro allo Stato italiano attraverso vari intermediari, minacciando tra l’altro anche di cederlo a terzi o addirittura la sua distruzione se non si fosse pagato un riscatto. Quando nel 2016, dopo una pausa di cinque anni, un nuovo intermediario si rivolse agli Uffizi e ancora una volta avanzò una richiesta di pagamento, la Procura della Repubblica di Firenze aprì un fascicolo per tentata estorsione. Inoltre il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha riconvocato il Comitato Nazionale per le Restituzioni, coinvolgendo anche il Ministero per gli Affari Esteri e le Cooperazioni Internazionali e il Ministero della Giustizia, per avviare un’operazione congiunta di diplomazia culturale.
Dopo 75 anni di assenza dall’Italia, il 19 luglio 2019 il Vaso di Fiori viene restituito dalla Repubblica Federale Tedesca alla Repubblica Italiana in una cerimonia solenne nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, in presenza del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, dei due Ministri degli Affari Esteri di Italia e Germania, del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, del Direttore delle Gallerie degli Uffizi e di molte autorità intervenute per celebrare questa storica occasione.
******************************************************************************************************
(English version)
“Vase of Flowers” returns to Florence. Bonisoli: today is a historic day
Florence. Vase of Flowers, the work of the Flemish painter Jan van Huysum, has been returned to Florence’s Palazzo Pitti and placed in the exact same spot where it was hanging 75 years ago, before being stolen by a German soldier.
It was returned to Italy by German Foreign Minister Heiko Maas during a solemn ceremony which took place this morning in the Sala Bianca of Palazzo Pitti, in the presence of the Minister of Foreign Affairs, Enzo Moavero Milanesi, the Minister for Cultural Heritage and Activities, Alberto Bonisoli, the General Commander of the Carabinieri Corps, Giovanni Nistri, and of the Director of the Uffizi Galleries, Eike Schmidt.
“Today is a historic day. It marks a great success for our cultural diplomacy, which has stepped up recently to achieve a landmark accomplishment ” said Minister Bonisoli, during the ceremony. “We have secured an important result of which I am particularly proud, because it bears wtiness to the good work we have done over the past few months “. He also underlined the valuable role played by the Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio culturale, the branch of the Italian Carabinieri responsible for combatting art and antiquities crimes.
“At the beginning of my mandate, more than a year ago”, said the Minister, “I decided to reconvene the institutional Committee for the recovery and return of stolen artworks, and at the same time to expland it to include permanent representatives of the Ministries of Foreign Affairs and Justice so as to make it more representative and effective. I am convinced, on the one hand, that protecting our cultural heritage means fighting a merciless battle against the illegal art market, and on the other hand, that in order to succeed we need team work”.
“And the today’s return of Vase of Flowers to Italy and to the city of Florence”, he continued, “is the best demonstration of that, as well as being of great symbolic value. Today we have written a new and important page in the cultural relations between two founding countries of the European Union”.
THE ARTIST AND THE PAINTING
Jan van Huysum, the most famous (and, at the time, the most expensive) still-life painter working in early 18th century Holland, achieved a hitherto unknown level of accuracy in his naturalism, a feature, for which Netherlandish painting had been admired since the 15th century. One has but to think, for example, of the extraordinarily lifelike glass and hay in Hugo van der Goes’ Portinari Triptych (1477–8) in the Uffizi. Over two centuries later, in this Vase of Flowers, van Huysum displayed sublime skill in his depiction of detail, stretching from the tiny ripples in his insects’ translucent wings to his extremely delicate, almost vibrant petals, revealing how he used a magnifying glass to study and paint nature.
The Vase of Flowers – a favourite subject with van Huysum – was purchased by Grand Duke Leopold II of Habsburg-Lorraine (1797–1870; teasingly nicknamed “Canapone” by the Tuscans on account of the colour of his hair resembling hemp: “canapa”) in 1824 to complete the largest and most diversified collection of still-lifes in the world, put together by his predecessor Cosimo III de’ Medici (1642–1723). Cosimo III was so inordinately fond of Dutch painting that he travelled to Amsterdam in 1667 to pay tribute to the ageing Rembrandt and to buy a large number of paintings by a variety of different masters. The Grand Dukes of the House of Lorraine, who took the place of the Medici in 1737, from the outset continued adding to the Florentine collections, bringing masterpieces with them from their residences in western and central Europe, and purchasing numerous other works of art for the Uffizi and the Pitti Palace on the national and international markets of their day.
THEFT AND RETURN
When the Pitti Palace was evacuated at the start of the war in 1940, the works of art it housed (including this picture) were packed in wooden crates and initially taken to the Medici villa at Poggio a Caiano before being moved to Villa Bossi-Pucci in Montagnana, near Montespertoli, in 1943. When the German troops began to withdraw from the Italian peninsula, they moved these and other works of art to Castel Giovo at San Leonardo in Passiria, in the province of Bolzano, in preparation of shipping them definitively over the Brenner Pass to Germany. The crate containing the Pitti Palace’s Vase of Flowers was opened and, in July 1944, a Lance Corporal who in some way had gotten the picture in his possession, sent it as a gift to his wife in Halle an der Saale in Germany.
All trace of the painting was lost from that moment until November 1989, a few weeks after the fall of the Berlin Wall, when the German family in whose possession it then was turned to the Bavarian State Picture Gallery seeking information regarding its authenticity and value.
They subsequently had it restored in Munich. Starting in 1991 – the year in which the Comando Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri, the Carabinieri Corps’ Cultural Heritage Protection Unit, began to probe the affair – the family tried to sell the picture to the Italian State on several different occasions, using a variety of middlemen and going so far as to threaten to sell it to a third party or even to have it destroyed unless a ransom was paid. When, after a lapse of five years, a new middleman approached the Uffizi in 2016 with a further request for money, the Florence Public Prosecutor’s Office initiated an investigation on a charge of attempted extortion. The Ministry for Cultural Assets and Activities also reconvened the National Committee for Returns, involving the Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation and the Ministry of Justice in order to launch a joint cultural diplomacy operation.
After an absence of 75 years, the Vase of Flowers was returned to the Italian Republic by the German Federal Republic on 19 July 2019, in the course of a solemn ceremony in the Sala Bianca in the Pitti Palace attended by the Minister for Cultural Heritage and Activities, the two Ministers for Foreign Affairs of Italy and Germany, the Commander-in-Chief of the Carabinieri Corps, the Director of the Uffizi Galleries, and numerous further authorities who joined to celebrate this historic moment.
The Journal of Cultural Heritage Crime (JCHC), con sottotitolo L’Informazione per la Tutela del Patrimonio Culturale, è una testata giornalistica culturale, registrata presso il Tribunale di Roma con n. 108/2022 del 21/07/2022, e presso il CNR con ISSN 2785-7182. Si configura sul web come contenitore di approfondimento, il primo in Italia, in cui trovano spazio i fatti che quotidianamente vedono il nostro patrimonio culturale minacciato, violato e oggetto di crimini. I fatti sono riportati, attraverso un linguaggio semplice e accessibile a tutti, da una redazione composta da giornalisti e da professionisti del patrimonio culturale, esperti nella tutela. JCHC è informazione di servizio, promuove le attività di contrasto ai reati e sostiene quanti quotidianamente sono impegnati nella attività di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio culturale.