Si tratta di materiale eterogeneo e illegalmente detenuto la cui datazione è compresa tra il V sec. a.C. e il XIX secolo: frammenti di lesene, un basamento di colonna, scodelle, coppe intarsiate, un’anforetta a figure rosse finemente dipinta. Tra i reperti sequestrati, anche una statuetta votiva.
I finanzieri del Comando Provinciale di Napoli durante l’ispezione dell’appartamento pianificata per ragioni legate a illeciti economici, sono giunti incidentalmente all’individuazione del materiale detenuto dall’uomo. Quest’ultimo, già noto alle forze dell’ordine e considerato “esperto d’arte”, è stato denunciato per il reato di ricettazione, avendo omesso di comunicare agli organismi preposti il possesso di beni di interesse storico-artistico di proprietà dello Stato.
Tutti gli oggetti d’arte individuati, tra i quali non si esclude la presenza di falsi, sono ora custoditi dall’Autorità Giudiziaria. Saranno periziati e restaurati dagli esperti della Soprintendenza Archeologia delle Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli, quindi restituiti alla pubblica fruizione.
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