Taranto. Recuperati oltre 300 reperti archeologici di età ellenistica

Da tempo la polizia aveva intercettato l’attività di scavi clandestini, ricevendo anche notizia di “tesori archeologici” nascosti nella zona di Lama. Il materiale sequestrato era destinato a ricettatori che lo avrebbero immesso nel mercato illegale

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La Polizia di Stato di Taranto ha recuperato più di trecento reperti archeologici risalenti ad età ellenistica. Da qualche tempo i poliziotti della Squadra Mobile avevano avviato e intensificato mirate indagini sul commercio illegale dei reperti di interesse archeologico, con molta probabilità recuperati in scavi clandestini effettuati in sepolcreti delle colonie greche sparse lungo tutto il territorio ionico della provincia.
Negli ultimi giorni gli accertamenti investigativi hanno permesso di focalizzare l’attenzione nella zona di Lama dove si sospettava potesse essere nascosto un gran numero di reperti trafugati, pronti per essere immessi nel fiorente mercato clandestino nazionale.
Nel corso dei controlli effettuati in un terreno incolto, i poliziotti hanno recuperato nella folta vegetazione un secchio di plastica bianco e un cartone che sono risultati pieni di anfore e statuette antiche. Tutti i reperti erano ancora sporchi di terra umida ed erano stati avvolti in panni di carta a riprova del fatto che fossero di recente estrazione dal sottosuolo.
Tutto il materiale ritrovato è stato sottoposto a una meticolosa attività catalogativa. Con il supporto di un funzionario della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Lecce che ha preso parte a tutte le operazioni di censimento dei materiali si è accertato che i reperti recuperati sono databili ad età ellenistica, in un periodo compreso tra il VI ed il III sec. a.C.

Continuano le indagini per scoprire i responsabili degli scavi clandestini.

 

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(Fonte: Polizia di Stato)

 

 

 

 

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