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Dal crac Parmalat all’asta pubblica, la “raccolta d’arte ritrovata”

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(Tempo di lettura: 3 minuti)

Gli spazi al primo piano di APE – Arte Performance Eventi – Parma Museo si sono aperti venerdì 6 settembre per l’attesissima anteprima di “Una raccolta d’arte ritrovata”. La mostra, composita e composta da una selezione di circa 130 opere, tra tele e sculture, mobili d’arredo e pezzi d’antiquariato, è l’evento di questo ultimo scorcio d’estate parmense. Alla Fondazione Monteparma è esposta al pubblico per la prima volta – e probabilmente anche l’ultima – la collezione appartenuta a Calisto Tanzi, fondatore ed ex patron Parmalat, la cui “disgrazia”, molto più della propria fortuna, ha segnato il destino di migliaia di famiglie. Era il 2003, il Natale che 130mila risparmiatori ancora ricordano, quando la bolla del crac deflagrò causando “una voragine da quattordici miliardi di euro, il più grande scandalo finanziario che l’economia italiana ricordi”.

In Chi ha visto il tesoro di Calisto? Cronaca di un patrimonio ritrovato e poi “smarrito” avevamo cercato di mettere ordine in questa una vicenda italiana dal sapore hollywoodiano. A distanza di quasi 10 anni dall’operazione che ne recuperò un primo nucleo, il “tesoro di Tanzi” è agli ultimi giri di valzer. Disposta la vendita all’asta pubblica già da alcuni anni, esperti e periti del tribunale ne hanno accertato autenticità e valore. Le opere sono state suddivise in due selezioni, diverse per quantità, interesse culturale e stima commerciale: al catalogo A appartengono i pezzi più pregiati e costosi (lotti nn. 1 – 55), nel B troviamo opere di artisti minori e manufatti non autentici (lotti nn. 100 – 178). Non solo.

Diverso peso e differenti canali di acquisto. Per la selezione B è già aperta la vendita telematica sulla piattaforma dell’Istituto Vendite Giudiziarie di Parma. C’è tempo fino alle 12:00 di giovedì 19 settembre per registrarsi, depositare la propria offerta, versare la cauzione ed acquisire il diritto ai rilanci delle ultime 3 ore di asta. La gara si chiuderà definitivamente alle 15:00 con l’aggiudicazione al miglior offerente il quale ha l’obbligo di liquidare il saldo entro 3 giorni lavorativi. Sono accettati pagamenti con carta di credito e bonifico bancario. È prevista la spedizione delle opere. Tutte le operazioni sono telematiche e gli aggiornamenti sui rilanci a gara in corso avvengono via email. Con i lotti della selezione A l’appuntamento è invece fissato per le 19:00 di martedì 29 ottobre al Centro Svizzero di Via Palestro, 2 a Milano. La Casa d’Aste Pandolfini modererà l’evento e coordinerà le procedure postvendita.

I cataloghi con immagini, caratteristiche, tecniche e basi d’asta sono disponibili online1; la selezione A, in aggiunta, contiene una stima di mercato. I prezzi di partenza variano notevolmente con quotazioni per (quasi) tutte le tasche: dai 50 euro, ad esempio, per ognuna delle quattro opere di Colibri, ai 120mila euro per Pollard willow di Van Gogh (lotto n. 28); Kandinsky (lotto n. 11), Boccioni (lotto n. 29), Gauguin (lotto n. 7), Picabia (lotto n. 8), Magritte (lotto n. 13), Manet (lotto n. 32) vanno all’asta a 150mila euro. Dominano la vetta Falaise du petit ailly à Varengeville di Monet (lotto n. 21) con una base d’asta di 800mila euro e Nature morte au citron, à l’orange et au verre di Picasso (lotto n. 34) che segue con 700mila.

Degni di nota segnaliamo Puttino di Tessari (lotto n. 112) per la dedica in basso a sinistra a Calisto Tanzi; Figura femminile di Giacometti (lotto n. 150) e Gli archeologi di de Chirico (lotto n. 178): entrambe sculture in bronzo firmate ed entrambe non autentiche; la suggestione delle tre specchiere del XVIII sec (lotto n. 173): una riflettente, una totalmente opaca, la terza opaca e in frantumi; la raccolta eleganza della xilografia con I Santi Giovanni Battista e Onofrio di Dürer (lotto n. 155) e il Psalterium Davidicum ad usum Sacri Ordinis Cisterciensis di Leonardo Frederici (lotto n. 154) del 1698 come unico libro antico in vendita. Donna con cane di Corcos (lotto n. 12), tela scelta per pubblicizzare l’esposizione parmense, è la sola opera della collezione “dichiarata di interesse culturale particolarmente importante dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali”. La base d’asta proposta è di 80mila euro.

Non resta che ammirare dal vivo la collezione. O rilanciare!

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UNA RACCOLTA D’ARTE RITROVATA. In anteprima a Parma
a cura dell’Istituto Vendite Giudiziarie per la Circoscrizione del Tribunale di Parma
in collaborazione con la Casa d’Aste Pandolfini e APE Parma Museo

Fondazione Monteparma, Via Farini, 32/A

La mostra sarà aperta dal 6 al 15 settembre 2019
Orari di apertura: Tutti i giorni, ore 10:00 – 18:00
Entrata libera e gratuita

Maggiori informazioni ai link:
https://www.apeparmamuseo.it/mostre/tes
https://www.ivgparma.it/inserzioni/una-raccolta-darte-ritrovata-in-anteprima-a-parma-603254#

Per ulteriori richieste è possibile rivolgersi al personale dell’Istituto Vendite Giudiziarie di Parma presente in mostra.

 


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