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“L’impossibile è noto”, un’altra indagine dei Carabinieri dell’Arte

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Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Siracusa e condotte dai carabinieri del Reparto Operativo – Sezione Falsificazione ed Arte Contemporanea, coadiuvati dalla Sezione TPC di Siracusa, traggono spunto dalla denuncia del Presidente della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico il quale, a seguito dell’inaugurazione della mostra presso il Convitto delle Arti Noto Museum, aveva riscontrato e denunciato l’esposizione di quattro opere falsamente attribuite a Giorgio de Chirico e, peraltro, sconosciute alla medesima Fondazione. Nel dettaglio, il denunciante indicava le seguenti opere: Il Trovatore, 1952” (gouache), “Studio neoclassico, 1950” (inchiostro su carta), “Il Trovatore, 1952” (matita su carta), “Il Grande metafisico” (olio su tela).

Le prime investigazioni consentivano di acquisire la documentazione di accompagnamento delle opere presso gli organizzatori dell’evento, l’associazione “Sicilia Musei”, che forniva le schede di prestito dei quattro “de Chirico” riconducibili ad una società estera e ad un privato italiano. In tale contesto, al fine di conseguire un giudizio sull’autenticità, la Procura della Repubblica di Siracusa nominava un proprio C.T.U. che, dopo una ispezione dei luoghi ed un esame de visu di tutte le opere esposte nella mostra, confermava la falsità delle quattro opere oggetto della perizia. Lo stesso consulente, incaricato peraltro di verificare le ulteriori opere oggetto dell’evento, rilevava la presenza di 22 lavori di dubbia autenticità. Infatti, l’esame visivo ed i successivi approfondimenti bibliografici svolti dal C.T.U. inducevano in quest’ultimo alcune perplessità rispetto all’autografia delle opere, tali da far richiedere approfonditi accertamenti rispetto alla tecnica, ai materiali utilizzati ed alla rispondenza della produzione certa degli artisti ai quali fanno riferimento.

In tale quadro e sulla base della relazione del C.T.U., il GIP del Tribunale di Siracusa emetteva un decreto di sequestro preventivo per le quattro opere a firma Giorgio de Chirico su richiesta della Procura della Repubblica di Siracusa che, contestualmente, emetteva anche un decreto di sequestro penale per le 22 opere di dubbia autenticità, queste ultime riconducibili ad importanti artisti nazionali ed internazionali quali: Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Carlo Carrà, Fortunato Depero, Luigi Russolo, Pablo Picasso, Vasilij Kandinskij, Max Jacob, Hans Richter, Paul Klee, Joan Mirò e Salvador Dalì, in parte risultavano prestate da un terzo soggetto privato.

Allo stato dell’indagine una persona risulta indagata; l’ipotesi di reato contestata è quella dell’art. 178 del D.L.vo 42/2004.

 

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