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Caschi blu della cultura per la difesa del patrimonio minacciato da emergenza climatica

(Tempo di lettura: 2 minuti)

 

“I Carabinieri del Comando Tutela del Patrimonio Culturale sono divenuti un’eccellenza globale, riconosciuta in tutto il mondo: sia per le attività di recupero di reperti e opere d’arte sottratte al patrimonio culturale di altre nazioni, che per le attività di formazione dei corpi di polizia di ogni continente. Adesso ci aspetta una nuova sfida, in cui il nostro Paese può ancora una volta svolgere un ruolo di guida per portare la comunità interazionale sotto la regia dell’Unesco a intervenire con protocolli e procedure ben definite a difesa del patrimonio culturale minacciato dal terrorismo, dalle calamità naturali e dagli effetti negativi del cambiamento climatico. Abbiamo fatto passi veloci in qualche anno per arrivare a costituire i Caschi Blu della Cultura. Da qui può cominciare la seconda parte della gloriosa storia dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale”.

Così Dario Franceschini in occasione della presentazione del volume “La tutela del patrimonio culturale. Il modello italiano 1969-2019” alla presenza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, GCA Giovanni Nistri, presso la Sala Spadolini del Collegio Romano.

Ha quindi aggiunto: “L’Italia è riconosciuta in tutto il mondo come paese guida nella salvaguardia del patrimonio culturale. La nostra storia viene da lontano e ne dobbiamo essere orgogliosi: il Ministero sta lavorando a una grande mostra sul lavoro incredibile fatto dai soprintendenti durante la Seconda Guerra Mondiale per salvaguardare il nostro patrimonio culturale. Sono storie bellissime di persone che hanno messo a repentaglio la propria vita per proteggere le opere d’arte che oggi possiamo ammirare nelle collezioni dei musei italiani. Dobbiamo essere orgogliosi del lavoro dei nostri soprintendenti”.

 

(Fonte: MIBACT)

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