In arrivo il fumetto sul recupero del celebre Cratere di Assteas
Sarà presentato a gennaio 2020 presso la Scuola Allievi Carabinieri il nuovo fumetto di Roberto Lai e Filippo Tomassi, “Il Ratto d’Europa”
La storia a fumetti raccontata in questo libro descrive un’altra pagina di storia tristemente strappata alla cultura universale e felicemente ricomposta attraverso un grande lavoro di squadra. L’indagine condotta dal Reparto Operativo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha consentito di rimpatriare il magnifico cratere d’Assteas considerato il vaso più bello del mondo.
A partire dal V secolo a.C. in numerosi centri dell’Italia meridionale e della Sicilia sorsero officine ceramiche che producevano vasi a figure rosse. Tra queste la bottega del maestro Assteas e del suo allievo Python, con un numero limitato di pittori che lavoravano in stretta collaborazione per una produzione molto uniforme che raggiunse un totale di circa 500 vasi (per attenerci a quelli rimasti).
Il vaso raffigura il ratto di Europa, una bellissima principessa, figlia del re della Fenicia, Agenore, e di Telefassa, sorella di Cadmo, che diventerà il sovrano di Tebe in Boezia e porterà, secondo la leggenda, l’arte della scrittura in Occidente. Un giorno Zeus, mentre scrutava le bellezze terrene, notò la bellissima principessa insieme alle sue ancelle sulla riva del mare. Zeus s’innamorò perdutamente di lei e decise di assumere le sembianze di un toro bianco per poterla possedere e conquistare. La bella principessa, vedendolo mansueto, si avvicinò per poterlo accarezzare e ad un certo punto le venne voglia di cavalcarlo. Europa gli salì in groppa e Zeus, che non aspettava altro, spiccò un salto e arrivò nell’isola di Creta, portandola via. Qui Zeus svelò la sua vera identità e dichiarò il suo amore prontamente ricambiato da Europa. Dall’unione di Europa e Zeus nacquero Minosse, Sarpedone e Radamanto.
Questo mito era considerato nell’antichità come il momento fondatore di una certa identità europea, la cui ultima tappa consisterà nell’inclusione del nome geografico del continente tra le terre conosciute del Vecchio Mondo.
Il libro nasce dalla convinzione che la base culturale della nostra nazione poggi sulle fondamenta che sono rappresentate dai nostri giovani, che rappresentano un fattore essenziale per il nostro futuro. Nelle loro mani riponiamo la cultura d’Europa, già continente della diversità, diversità che costituiscono la nostra ricchezza e che devono essere preservate. Ma al di là di queste diversità dobbiamo continuare a lavorare per rafforzare un sentimento di identità e di appartenenza congiunto del nostro Paese per far prevalere i valori di democrazia e di pace, con il rispetto della diversità culturale, vigilando sulla salvaguardia e sullo sviluppo del patrimonio culturale europeo e riconoscere la libertà delle arti e delle scienze come valori comuni a tutti i popoli d’Europa.
Questo lavoro non sarà vano se ogni piccolo lettore rifletterà sull’importanza che ha il ritorno di un bene che ha viaggiato, vedendo cancellata la propria storia, la propria identità, e dopo un lungo peregrinare torna dove la storia lo mise. Sarebbe ancora meno vano se la stessa riflessione venisse fatta dagli adulti spesso superficiali, disattenti e incuranti dell’importanza della valorizzazione e del rispetto del nostro immenso patrimonio culturale.
Il progetto editoriale è stato realizzato grazie a:
Laureato in Scienza dell’amministrazione giudiziaria è Luogotenente in congedo nell’Arma dei Carabinieri. Per la sua attività in difesa del patrimonio culturale ha ottenuto numerosi attestati e riconoscimenti, tra i quali spiccano la medaglia per l’Eccellenza del servizio militare di II grado conferita dal Ministero degli Interni della Federazione Russa; la medaglia d’argento quale Benemerito dell’Arte della Scuola conferita dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. È Cittadino Onorario dei Comuni di Guidonia Montecelio (RM), Nocara (CS), Mentana (RM); è decorato con Croce pro Ecclesia et Pontifice conferita da Sua Santità Giovanni Paolo II. È stato nominato “motu proprio” Cavaliere al merito della Repubblica italiana dal Presidente Giorgio Napolitano. È Cavaliere dell’Ordine di S.Silvestro Papa, S.Gregorio Magno e dei S.S. Maurizio e Lazzaro. Ha ottenuto encomi solenni, elogi e compiacimenti dalla scala gerarchica, dalla magistratura e da personalità politico e religiose, per aver condotto operazioni di servizio riferite a gravi eventi criminosi che hanno reso possibile il rimpatrio d’importanti opere d’arte già esposte presso importanti musei internazionali, con risonanza mediatica a livello mondiale. Appassionato di storia e tradizioni della propria terra natale, ha condotto nel corso degli anni un’intensa attività di ricerca che l’ha portato a riscoprire le tracce lasciate nel tempo da S. Antioco Martire. Ha curato la ristampa del libro Le Meraviglie di S.Antioco di Padre Filippo Pili. Ha pubblicato: S.Antioco da primo evangelizzatore di Sulci a glorioso protomartire patrono della Sardegna; la Relazione sull’inventio dell’illustre Martire e Apostolo della Sardegna S. Antioco nella sua propria chiesa di Sulci, ha ideato e curato i fumetti Antioco il santo venuto dal mare, All’inseguimento della Triade Capitolinae Il ritorno dell’Arciere, Il Ratto D’Europa– L’indagine che riportò a casa il magnifico vaso d’Assteas. È curatore degli Annali di Storia e Archeologia Sulcitana, rivista scientifica distribuita in tutto il territorio nazionale e nelle più importanti biblioteche e circoli di lettura internazionali giunta alla decima edizione. Ha ideato il Premio d’arte contemporanea “Arciere Isola di Sant’Antioco”. È curatore della mostra d’Arte itinerante “Antioco il santo venuto dal mare”. È Presidente dell’Associazione Sulcitana di Storia e Archeologia Arciere. L’Amministrazione Comunale di Sant’Antioco gli ha conferito la medaglia d’oro quale Ambasciatore della cultura per aver creato progetti di riscoperta sull’identità storico culturale locale. In occasione della 46^ giornata d’Europa è stato proclamato in Campidoglio “Personalità Europea 2016”. Nel 2017 è stato insignito del Premio “L’Isola che c’è”, riservato alle eccellenze sarde che nel corso della loro attività professionale o artistica hanno conferito lustro e prestigio alla Sardegna.