Secondo gli investigatori, il clamoroso furto di gioielli antichi conservati nella collezione della famosa Grünes Gewölbe di Dresda è stato portato a termine grazie all’aiuto di complici interni. Quattro guardie del servizio di sicurezza del Residenzschloss Dresden sono ora sotto inchiesta per i loro presunto ruolo nel colpo del secolo.
È la mattina del 25 novembre, quando due intrusi fanno irruzione nel museo attraverso una finestra al piano terra, rompono le teche di vetro con un’ascia per rubare i gioielli e poi fuggono in auto con un bottino di circa 1 miliardo di euro.
Le due guardie di sicurezza in servizio al momento del furto non avrebbero “reagito adeguatamente”, mentre altre due guardie, allora non in servizio, potrebbero aver aiutato i ladri. I pubblici ministeri ritengono che una di queste guardie, arrestata il 29 novembre, avrebbe trasmesso agli autori materiali informazioni sulla struttura del museo e sul sistema di sicurezza. Le autorità hanno inoltre perquisito l’appartamento della quarta guardia indagata, sospettata di aver manomesso il sistema di allarme. La notte della rapina, infatti, un incendio è scoppiato in un punto di distribuzione elettrica disattivando l’elettricità del museo e il suo sistema di allarme.
Un totale di sette persone sarebbero quindi coinvolte nel furto. La polizia ha rilasciato uno schizzo che raffigura uno dei sospetti e le autorità stanno offrendo una ricompensa di € 500.000 per recuperare i tesori, fra cui tre serie di diamanti e altri gioielli preziosi, la maggior parte risalenti ad Augusto il Forte e Augusto III (1782 -1789).