I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Monza, con l’obiettivo di comprendere gli scenari evolutivi della minaccia e i nuovi trend criminali che l’emergenza sanitaria avrebbe potuto determinare anche nello specifico settore di competenza, a decorrere dal mese di marzo hanno dato maggior impulso all’attività preventiva, implementando – mediante servizi di vigilanza dinamica – i controlli a musei, biblioteche e archivi, alle aree archeologiche e alle zone tutelate da vincoli paesaggistici e monumentali.
Il costante impegno profuso dai militari del Nucleo TPC di Monza, validamente supportati dall’Arma territoriale, ha permesso di esprimere un’efficace e coordinata azione preventiva sull’intero territorio lombardo, nel cui contesto è stato verificato, altresì, il rispetto delle disposizioni governative sulla chiusura degli esercizi di commercio antiquariale, senza rilevare alcuna infrazione.
Oltre 800, inoltre, sono stati i beni controllati nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma: si tratta di opere d’arte, reperti archeologici, beni archivistici e bibliografici, posti in vendita da privati attraverso siti internet.
Sul piano repressivo, i Carabinieri del TPC lombardo hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria 20 persone, responsabili di aver violato le norme del Codice Penale e quelle che tutelano il patrimonio culturale nazionale (Codice dei beni culturali e del paesaggio D.Lgs. 22 gennaio 2004, n.42): nella maggior parte dei casi si tratta di reati di ricettazione di opere di provenienza illecita e contraffazione di dipinti di arte moderna e contemporanea.
Le attività di polizia giudiziaria hanno consentito di sequestrare 5 beni d’antiquariato illecitamente sottratti per un valore economico stimato in € 100.000 e 4 opere d’arte contraffatte che, qualora immesse sul mercato come autentiche, avrebbero potuto fruttare € 50.000.
(Fonte: Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Nucleo di Monza).
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