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Anche una tela seicentesca del valore di 6 milioni di Euro nell’operazione della DIA di Caltanissetta

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La DIA di Caltanissetta ha dato esecuzione ad un decreto di confisca, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione di quel Tribunale su proposta del Direttore della DIA, Generale di Divisione Giuseppe Governale, nei confronti del libero professionista Rosario Marchese, 32enne di Caltagirone (CT) ma residente a Brescia, agli arresti, per reati di mafia, presso il carcere “Opera” di Milano.

L’odierno provvedimento, che gli ha altresì aggravato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. per ulteriori due anni, trae origine da un’attività condotta dal I Reparto Investigazioni Preventive della DIA, finalizzata alla localizzazione degli illeciti patrimoni riconducibili alle organizzazioni mafiose, che ha permesso di focalizzare l’attenzione su Marchese Rosario, “contiguo” sia alla “Stidda” che al noto “clan mafioso dei RINZIVILLO” di Gela (CL), operante sia in Roma che in tutto il territorio nazionale.

Gli accertamenti condotti nel 2018 dal I Reparto della DIA e gli ulteriori riscontri effettuati dal Centro Operativo di Caltanissetta, hanno consentito di mettere in evidenza il suo repentino incremento di ricchezza, ritenuto complessivamente “anomalo” rispetto alla dichiarata posizione reddituale, risultata sproporzionata anche in rapporto all’elevato tenore di vita, al consistente patrimonio immobiliare e, soprattutto, alla sua ascesa imprenditoriale concretizzatasi, in brevissimo tempo, con la costituzione, nel nord Italia, di numerose società operanti in molteplici settori commerciali, risultate tutte direttamente o indirettamente a lui riconducibili.

Il provvedimento di confisca, che segue il sequestro effettuato nel febbraio del 2019, ha interessato beni stimati in oltre 15 milioni di euro:

(Fonte: Ufficio Stampa DIA).


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