Presto in mostra il Klimt ritrovato
Dal 28 novembre sarà finalmente visibile il “Ritratto di Signora”, una delle opere più ricercate al mondo dopo il suo furto avvenuto nel 1997
La mostra sarà ospitata nella Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi e rientra in un articolato progetto di allestimento che proseguirà fino al 2022.
Il dipinto sarà collocato nel Salone d’onore del museo, all’interno di una speciale teca di sicurezza.
La scelta della location non è casuale: proprio nella Galleria infatti era avvenuto il misterioso furto e nello stesso luogo era stato poi ritrovato 22 anni dopo, il 10 dicembre 2019. All’epoca dei fatti, la Galleria Ricci Oddi stava organizzando la mostra “Da Hayez a Klimt” nel vicino Palazzo Gotico e il “Ritratto di Signora” rappresentava una delle opere di maggior richiamo, ma al momento dell’allestimento era svanita nel nulla. Dell’opera restava solo cornice, ritrovata poi sul tetto della Galleria.
Dopo anni di inattività, nel 2014 è stata riaperta l’inchiesta in seguito alla scoperta di tracce di DNA sulla cornice, finché 5 anni dopo l’opera è stata ritrovata in una intercapedine esterna della galleria, all’interno di un sacco di plastica, sotto uno strato di tralci d’edera.
Le indagini sull’identità dei ladri sono abbastanza controverse, ma dai diari personali di Stefano Fugazza, direttore della galleria al tempo del furto, risulta che fu proprio lui stesso a ideare il crimine come mossa promozionale per la mostra che stava organizzando. La sua idea era quella di farla poi ricomparire qualche mese dopo, quando ancora l’esposizione fosse stata visitabile, ma evidentemente qualcosa andò storto.
Lo scorso 17 gennaio 2020 è stata dichiarata ufficialmente l’autenticità del dipinto, in una conferenza stampa dell’amministrazione comunale insieme alla Polizia di Stato. “Ritratto di signora” è stato analizzato approfonditamente da tre super esperti: Diego Cauzzi, funzionario per le tecnologie del complesso monumentale della Pilotta di Parma, che ha condotto approfondite analisi scientifiche; Anna Selleri, funzionario restauratrice della Pinacoteca Nazionale di Bologna, e Claudia Collina, storica e critica d’arte, funzionaria specialista in Beni Culturali, che hanno condotto indagini sullo stato e le caratteristiche della tela, insieme a un accurato lavoro di analisi e confronto storico dell’arte.
Dottoressa in Economia e Politiche della Cultura presso l’Università di Torino.
Junior project manager presso CCW – Cultural Welfare Center.