I Finanzieri del Comando Provinciale di Modena hanno dato esecuzione ad un provvedimento di prevenzione patrimoniale emesso dal Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bologna, con il quale è stata disposta la “confisca” di beni mobili ed immobili per oltre un milione di euro.
Il provvedimento odierno si pone in linea di continuità con il “sequestro” eseguito nell’aprile scorso nei confronti di un imprenditore settantaduenne originario del reggiano ma da anni residente a Sassuolo, dopo che le indagini dei Finanzieri della Compagnia di Sassuolo avevano messo in luce la palese “sproporzione” tra i redditi dichiarati negli anni e la consistenza dei beni posseduti e/o accumulati anche attraverso la simulata intestazione ai componenti del nucleo familiare (moglie e figlio).
Le accertate attività illecite poste in essere per circa quaranta anni dal menzionato imprenditore gli avevano permesso un tenore di vita ben più elevato rispetto ai propri redditi leciti e dichiarati, al punto che, in un certo momento storico, è riuscito ad acquistare beni lusso per importi significativi tra i quali un’autovettura Ferrari 308 GTS del 1986 ed una imbarcazione da diporto da 12 metri.
Più in dettaglio, tra i redditi dichiarati (spesso al limite della soglia di povertà) ed il patrimonio avuto a disposizione nel tempo è stata rilevata una sproporzione per circa 7 milioni di euro a fronte di debiti verso l’erario per oltre 12 milioni di Euro scaturenti dalle condotte fraudolente allo stesso attribuibili.
La confisca odierna, che ha riguardato 5 unità immobiliari tutte ubicate in Sassuolo, 6 polizze assicurative, saldi in denaro depositati su 2 conti correnti bancari, nonché numerosi oggetti di valore tra cui monili, orologi (marca Rolex) e quadri (tra cui spiccano delle opere di De Chirico e di Scuffi), è l’epilogo di una lunga e complessa attività di indagine, a conferma dell’efficace impegno della Guardia di Finanza modenese nella aggressione degli ingenti patrimoni illecitamente accumulati a discapito dei legittimi interessi di onesti imprenditori e cittadini.
(Fonte: Guardia di Finanza, Comando Provinciale di Modena).
The Journal of Cultural Heritage Crime (JCHC), con sottotitolo L’Informazione per la Tutela del Patrimonio Culturale, è una testata giornalistica culturale, registrata presso il Tribunale di Roma con n. 108/2022 del 21/07/2022, e presso il CNR con ISSN 2785-7182. Si configura sul web come contenitore di approfondimento, il primo in Italia, in cui trovano spazio i fatti che quotidianamente vedono il nostro patrimonio culturale minacciato, violato e oggetto di crimini. I fatti sono riportati, attraverso un linguaggio semplice e accessibile a tutti, da una redazione composta da giornalisti e da professionisti del patrimonio culturale, esperti nella tutela. JCHC è informazione di servizio, promuove le attività di contrasto ai reati e sostiene quanti quotidianamente sono impegnati nella attività di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio culturale.