L’arte sepolta dal terremoto e poi salvata sale sul bus
Tra ottobre e novembre una mostra fotografica itinerante toccherà le terre dell’Appennino centrale colpite dal terremoto nel 2016
Dopo l’esposizione alla Pinacoteca “P. Tacchi Venturi” di San Severino nelle Marche, le foto dell’architetto Luca Maria Cristini vengono presentate in una nuova veste: la mostra Scherza coi fanti ma lascia stare i santi sta facendo il giro nelle province di Macerata e Ancona su un bus storico. La prima tappa è stata quella di Camerino lo scorso 31 ottobre. Le prossime, a Fabriano il 7 novembre, a Jesi il 15 novembre e ad Ancona il 21 novembre.
La mostra itinerante è stata realizzata grazie al contributo di Conerobus e Contram, cioè le aziende di trasporto pubblico delle province coinvolte, e del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
È passato da poco il quarto anniversario del terremoto, che ha colpito duramente le zone dell’Appennino centrale, con scosse che hanno raggiunto magnitudo 6.5. Cristini al tempo era responsabile dei beni culturali dell’Arcidiocesi di Camerino e San Severino. Ha collaborato con i volontari e i Carabinieri TPC per salvare quante più opere possibili dalle macerie.
Nel frattempo fotografava. Attraverso lo smartphone o la fotocamera amatoriale le ritraeva, distrutte dalle scosse, e ad osservarle sembrava fossero vive.
Il catalogo della mostra, edito da Hexagon, contiene i contributi del critico fotografico Alberto Pellegrino e la giornalista Rai Maria Francesca Alfonsi.
Dottoressa in Economia e Politiche della Cultura presso l’Università di Torino.
Junior project manager presso CCW – Cultural Welfare Center.