Va a confessarsi e poi consegna 208 monete al Parco Archeologico di Paestum
Sulla scia dei pentimenti che hanno condotto alcuni alla restituzione del maltolto, si registra un altro episodio da parte di un anonimo che ha voluto incontrare il Direttore del Parco per consegnargli il ricco bottino
È stato forse l’utlimo atto nel percorso di pentimento volto all’ottenimento della remissione dei peccati quello di un uomo che, dopo avere confessato le proprie colpe a un sacerdote, ha chiesto di potere consegnare nelle mani del direttore del Parco Archeologico di Paestum, Gabriel Zuchtriegel, il suo tesoretto composto da 208 monete antiche, alcune delle quali – poche, invero – a un esame più attento sono risultate essere dei falsi.
Federico Carbone, ricercatore in Numismatica presso il Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell’Università degli Studi di Salerno ha dichiarato infatti che «di 208 reperti numismatici 7 sono falsi, mentre dei 201 originali 5 sono in argento, una medaglietta è in alluminio e tutti gli altri sono in lega di rame».
L’appello che Gabriel Zuchtriegel rivolge a chi possiede reperti archeologici in casa è di consegnarli alle autorità preposte, per inserirli in un contesto di legalità e per restituire insieme agli oggetti trafugati anche la storia che essi raccontano.
Nella consapevolezza, noi crediamo, che gli oggetti strappati alla terra hanno ben poco da aggiungere alla storia dei territori depredati.
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