Denuncia di furto da parte di un antiquario napoletano. La tela, però, era rubata
I Carabinieri dell’Arte hanno accertato che la denuncia era in realtà un passaggio del collaudato sistema per cui chi aveva precedentemente messo in commercio i beni ne torna proprietario
Il Comandante del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli, Maggiore Giampaolo Brasili, ha restituito al Direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici di Palermo, Don Giuseppe Bucaro, l’immagine di Santa Caterina, parte del dipinto Santa Caterina da Siena, rubato il 4 ottobre 2004 dall’Istituto Opera Pia Pignatelli Gulì di Palermo.
Le indagini sono state avviate in seguito alla denuncia di furto presentata da un antiquario napoletano. I Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale hanno accertato che la denuncia era, in realtà, un sistema per tornare in possesso dei beni che egli stesso aveva precedentemente messo in commercio. I militari hanno, inoltre, sequestrato moltissimi beni provenienti da 12 furti diversi, avvenuti in abitazioni private e luoghi di culto di tutta Italia. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati anche 4000 reperti archeologici tra vasi e monete.
Di fondamentale importanza per l’individuazione del dipinto è risultata la comparazione delle immagini con quelle contenute nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti gestita dal Comando TPC, che ha consentito di identificare l’opera in quella trafugata dall’Istituto Opera Pia Pignatelli Gulì di Palermo.
Questa restituzione avvalora l’importanza della collaborazione fra i Carabinieri e i responsabili degli Uffici Diocesani, sviluppata anche attraverso la divulgazione della pubblicazione Linee Guida per la Tutela dei Beni Culturali Ecclesiastici, realizzata nel 2014 nell’ambito della collaborazione tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, l’Arma dei Carabinieri e la Conferenza Episcopale Italiana, che concilia le esigenze di protezione dei beni ecclesiastici, colpiti spesso da azioni criminose, e quelle devozionali.
(Fonte: Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli che si ringrazia per il sempre puntuale invio della documentazione).
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