Chi non si è mai imbattuto nella lettura di un feuilleton ottocentesco del genere giallo? O in uno dei classici di Ponson du Terrail o di Maurice Leblanch? Di certo le figure di Rocambole o di Lupin affascinano ancora oggi gran parte dei lettori e alimentano le pagine di moderni romanzi.
Ma si sa che la realtà supera sempre la fantasia ed ecco raccontate delle chroniques du 21ème siècle, le storie di un ladro gentiluomo che, entrato dalla finestra in casa di una anziana signora, la tranquillizza dopo lo spavento infertole, offrendole un bicchiere d’acqua prima di uscire dalla porta senza portar via nulla; o quella di un altro che dopo aver rubato una Fiat Doblò la restituisce, con tanto di biglietto di scuse, alla proprietaria affetta da sclerosi multipla; o quella di un estimatore della storia patria che sottrae silenziosamente diversi documenti storici e volumi da un Archivio di Stato al solo fine di fotocopiarli e “preservarli”, con l’idea di restituirli (forse, prima o poi…).
Da questo primo e sommario elenco non poteva certo mancare anche il personaggio musicale. I fatti: Milano, 30 luglio 2020. Scompaiono da una autorimessa in pieno centro, concessa in affitto ad un musicista, undici chitarre per un valore complessivo stimato in 150 mila euro. Alcune sono pezzi di pregio: Gibson, Fender, Bernal e Martin. Tra queste c’è anche una Gibson Sj 200 appartenuta ad Elvis Presley e quotata oltre 40 mila euro.
Da subito le indagini degli investigatori, guidati dal vice questore Andrea Migliasso, si indirizzano verso il proprietario del box, un distinto signore benestante con la passione delle chitarre che colleziona in gran copia. Dalle indagini emerge subito che l’autore del furto è il proprietario dell’autorimessa che, introdottosi furtivamente nel garage del musicista utilizzando il proprio badge, ha sottratto le chitarre storiche portandole vie con grosse valigie, puntualmente ripreso dalle attente e vigili telecamere.
Ma si sa che il personaggio Lupin, amante delle donne, del gioco, del lusso e del denaro è caratterizzato anche da un notevole senso dello humor. Ed ecco che le undici chitarre, prima di essere illecitamente sottratte, sono “rimpiazzate” dal ladro gentiluomo con altrettante di bassissimo valore, acquistate regolarmente qualche giorno prima dal preciso estimatore in un noto negozio di strumenti musicali della zona.
Un dettaglio che non poteva certo sfuggire all’ispettore Garimard che, per una volta, può avere la meglio nell’opera Arsène Lupin et les guitares remplacées, mai pubblicata da Maurice Leblanch.
Fabio Perrone, cultore di Strumenti Musicali (L-ART 07) presso la Facoltà di Musicologia dell’Università degli Studi di Pavia. Si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio di Verona, laureato a pieni voti in Musicologia presso l’Università degli Studi di Pavia e con lode in Conservazione dei Beni Culturali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Parma. Esercita dal 2000 attività di consulente in materia di beni culturali. È iscritto al Collegio Lombardo Periti-Esperti-Consulenti e al Collegio Periti Italiani. Dal 2004 è Perito e CTU presso il Tribunale di Cremona e CCIAA e collabora con le Compagnie di Assicurazione nel settore tecnico (servizi di stima e perizie di strumenti musicali nonché consulenza assicurativa specifica). Oltre alla libera professione esercita attività di insegnamento: è stato docente di strumenti musicali presso il Conservatorio di Musica “Briccialdi” di Terni, è stato docente di Legislazione e Museologia presso la Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona e dal 2002 tiene regolarmente seminari presso il Dipartimento di Scienze Musicologiche dell’Università degli Studi di Pavia. Collabora col Sole24Ore e ha insegnato al Master Management dell’Arte e dei Beni Culturali presso la Business School del Sole24Ore.