Si è da poco concluso il primo anno di attività del Museo del Saxofono nato a fine 2019 a Maccarese, nel comune di Fiumicino. Un museo unico al mondo per specificità degli strumenti conservati e per consistenza, oltre 600 esemplari taluni preziosissimi. Il Museo, nato dalla meticolosa passione del collezionista e musicista Attilio Berni, è stato costituito col patrocinio della Regione Lazio, del Comune di Fiumicino e dell’Ambasciata del Belgio, essendo l’inventore del saxofono, Antoine-Joseph Sax detto Adolphe (1814-1894), di nazionalità belga.
Tra gli strumenti esposti ve ne sono alcuni interessanti: dal piccolissimo soprillo di 32 centimetri al gigantesco contrabbasso di 2 metri, dal Grafton Plastic agli strumenti dell’inventore Adolphe Sax; dal mitico Conn O-Sax al Selmer CMelody di Rudy Wiedoeft, dal Jazzophone – tromba-sax con doppia campana – ai grandiosi Conn Artist De Luxe, dai sax a coulisse ai saxorusofoni Bottali, dai tenori Selmer appartenuti a Sonny Rollins e Tex Beneke all’Ophicleide, dal mastodontico sub-contrabasso J’Elle Stainer, il sax più grande del mondo vincitore del Guiness World Records di proprietà di Gilberto Lopes, ai sax-giocattoli.
Insomma, un vero e proprio tempio del saxofono che documenta, in maniera puntuale, la storia e l’evoluzione dello strumento “ibrido” e a suo modo “speciale” nato con debiti di riconoscenza nei confronti del clarinetto, dell’oboe e del flauto.
La nascita del museo, a settembre 2019, rischiava di essere compromessa a causa di un colossale furto avvenuto nel mese di aprile e perpetrato ai danni del maestro Berni al quale sono stati sottratti 35 strumenti.
Fortunatamente, durante un controllo sulla via Casilina, una volante della Polizia di Stato ha individuato un’auto sospetta precedentemente segnalata dalla Sala Operativa della Questura. Dopo un breve inseguimento l’auto ha cessato la propria corsa in una stradina di campagna e i quattro a bordo si sono dileguati, calandosi nel sistema fognario della Consolare, facendo perdere le tracce. Nell’auto sono state rinvenute otto custodie con alcuni dei sax precedentemente sottratti al maestro Berni e a questi prontamente restituiti.
Ricordando Paolo Conte nella sua Boogie “I saxes spingevano a fondo come ciclisti gregari in fuga” non ci rimane che una speranza, non ancora sopita: che anche i rimanenti strumenti illecitamente sottratti possano presto trovare la strada di casa, della loro nuova casa: il Museo del Saxofono!
Fabio Perrone, cultore di Strumenti Musicali (L-ART 07) presso la Facoltà di Musicologia dell’Università degli Studi di Pavia. Si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio di Verona, laureato a pieni voti in Musicologia presso l’Università degli Studi di Pavia e con lode in Conservazione dei Beni Culturali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Parma. Esercita dal 2000 attività di consulente in materia di beni culturali. È iscritto al Collegio Lombardo Periti-Esperti-Consulenti e al Collegio Periti Italiani. Dal 2004 è Perito e CTU presso il Tribunale di Cremona e CCIAA e collabora con le Compagnie di Assicurazione nel settore tecnico (servizi di stima e perizie di strumenti musicali nonché consulenza assicurativa specifica). Oltre alla libera professione esercita attività di insegnamento: è stato docente di strumenti musicali presso il Conservatorio di Musica “Briccialdi” di Terni, è stato docente di Legislazione e Museologia presso la Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona e dal 2002 tiene regolarmente seminari presso il Dipartimento di Scienze Musicologiche dell’Università degli Studi di Pavia. Collabora col Sole24Ore e ha insegnato al Master Management dell’Arte e dei Beni Culturali presso la Business School del Sole24Ore.