Il Louvre rende accessibile il database delle opere saccheggiate dai nazisti e mai reclamate

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Dal 26 marzo, la collezione del Musée du Louvre di Parigi è online su un nuovissimo sito web. Nella parte riservata alle collezioni (collections.louvre.fr), il pubblico potrà consultare le schede di oltre 482 mila pezzi, corredate di immagini, dati tecnici, bibliografie, il tutto aggiornato quotidianamente dal personale scientifico del museo. Sono incluse in questo numero anche le opere conservate nei depositi.

Oltre ai capolavori del Louvre, il database include informazioni su opere in prestito a lungo termine da altre istituzioni francesi o straniere, come la Bibliothèque Nationale de France, il Musée des Arts Décoratifs, il Petit Palais, il Fonds National d’Art Contemporain, il British Museum e il museo archeologico di Heraklion. Inoltre, fatto importantissimo, saranno accessibili anche le informazioni sulle opere trafugate durante la Seconda Guerra Mondiale e recuperate dall’Office des Biens et Intérêts Privés, che il museo parigino conserva in attesa di essere restituite ai legittimi proprietari.

Parigi, Musée du Louvre

Nell’immediato dopoguerra, quando i collecting points delle forze alleate in Germania furono chiusi, 61.000 opere d’arte non reclamate furono portate in Francia da dove, stando ai dati ricavabili da archivi, iscrizioni ecc.,  si presumevano fossero state saccheggiate. Molti di questi oggetti erano stati rubati alle famiglie ebree e ad oggi più di 45.000 di essi sono stati restituiti ai legittimi proprietari. 

Le restanti opere non reclamate sono state vendute dallo Stato francese, ad eccezione di 2.143 oggetti posti sotto la responsabilità legale del Ministero degli Affari Esteri e affidati ai musei nazionali francesi per la custodia. Questo gruppo di opere, di fatto, non è di proprietà dello Stato che ne è solo provvisoriamente titolare ed è collocato presso due gallerie dei Musées Nationaux Récupération, o “MNR”, aperte nel 2017 per incentivare i reclami, e gestito dal Louvre. Non ci sono termini di prescrizione per le richieste di restituzione di questi pezzi recuperati in Germania e il Louvre, nell’ottica di mantenere quanto più possibile integra la sua credibilità istituzionale, sta facendo un grosso sforzo in questa direzione, impegnando le risorse umane ed economiche necessarie a stabilire la provenienza degli sfortunati manufatti ricoverati sotto il suo tetto.

Il sito delle collezioni del Louvre offre diversi strumenti: motore di ricerca full-text; modulo di ricerca avanzata; caratteristiche che filtrano i risultati della ricerca in base alla data di creazione, collezione a cui appartiene l’opera, dove si trova l’opera, categoria di opera, artista/creatore; album a tema; e una mappa interattiva per trovare le opere esposte nel museo. I risultati della ricerca possono anche essere esportati come file flat (CSV). Ogni voce ha il proprio URL basato sul protocollo di identificazione ARK per garantire unicità e durata. Il permalink si trova in fondo a ogni voce. Il sito consente agli utenti di scaricare testi sull’opera d’arte in formato JSON. 

La speranza è che questo strumento, accessibile gratuitamente a tutti da smartphone o computer, possa stimolare la curiosità del pubblico che diventa così parte attiva nell’identificazione delle opere ed aiutare gli esperti a riportarle finalmente a casa.

Un elenco di tutte le opere MNR conservate al Musée du Louvre è disponibile in un album dedicato e può anche essere consultato nel database Rose Valland del Ministero della Cultura francese. 

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