Oltre una sorte avversa. L’arte di Amatrice e Accumoli dal terremoto alla rinascita
La mostra Oltre una sorte avversa. L’arte di Amatrice e Accumoli dal terremoto alla rinascita, curata da Giuseppe Cassio e Paola Refice, è promossa dalla Fondazione Varrone e allestita, sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma e la provincia di Rieti, con opere della Diocesi di Rieti e del Comune di Amatrice,provenienti dalle chiese dei territori di Accumoli e Amatrice. 48 delle 64 opere in mostra sono state restaurate dalla Fondazione Varrone nel Varrone Lab, appositamente allestito per lo scopo; le restanti sono state restaurate dal MiC (Soprintendenza ABAP, Istituto Centrale per il Restauro e il laboratorio di restauro delle Gallerie Nazionali – Palazzo Barberini).
Si completa così un percorso avviato nel maggio del 2019 dalla Fondazione Varrone, che scelse di concentrare energie e risorse sul recupero delle opere d’arte scampate al sisma nel duplice tentativo di salvaguardare le radici più genuine della popolazione locale e mantenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica sulla ricostruzione del centro Italia. Nacque così un accordo di programma sottoscritto con l’allora Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti, l’Ufficio del Soprintendente Speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016, la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio, la Diocesi di Rieti e i Comuni di Accumoli, Amatrice e Cittareale.
Frutto di quell’accordo è stato il Varrone Lab, aperto nel gennaio 2020 nella piazza centrale della città, dove è stato restaurato un importante lotto di opere d’arte conservate nella Scuola Forestale Carabinieri di Cittaducale, e il volume Ai piedi della Laga. Per uno sguardo d’insieme al patrimonio culturale ferito dal sisma nel Lazio, pubblicato da Mondadori Electa nel dicembre 2019.
L’intento di questa mostra è quello di far diventare un patrimonio artistico, tanto duramente colpito da una “sorte avversa”, simbolo di resilienza e di orgoglio.
[Fonte: Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale].
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