La Convenzione di Faro, fondamentale testo che l’Italia ha ratificato alla Camera dei Deputati nel 2020, rinnova il concetto di patrimonio culturale, introducendo quello più ampio e moderno di eredità-patrimonio culturale, definita tale da un insieme di persone che attribuisce valore ad aspetti specifici del patrimonio culturale, e che desidera, nel quadro di un’azione pubblica, sostenerli e trasmetterli alle generazioni future (art. 2).
In sostanza, la Convenzione di Faro intende promuovere un maggiore protagonismo dei cittadini rovesciando la piramide di gestione e promozione del patrimonio culturale e sancendo il diritto, individuale e collettivo, “a trarre beneficio dal patrimonio culturale e a contribuire al suo arricchimento” (art. 4). La Convenzione evidenzia la necessità che il patrimonio culturale sia finalizzato all’arricchimento dei “processi di sviluppo economico, politico, sociale e culturale e di pianificazione dell’uso del territorio” (art. 8). L’identificazione, lo studio, la protezione e la conservazione del patrimonio culturale appartiene dunque di diritto ai cittadini, che devono promuovere, come recita l’art.12, “azioni per migliorare l’accesso al patrimonio culturale, in particolare per i giovani e le persone svantaggiate, al fine di aumentare la consapevolezza del suo valore, della necessità di conservarlo e preservarlo e dei benefici che ne possono derivare”.
L’Italia è un paese che vanta, per quantità e qualità, un patrimonio culturale importantissimo, ma che conta anche un ingente numero di beni abbandonati o riqualificati e poi destinati nuovamente al degrado poiché privi di una concreta progettazione relativa alla nuova destinazione d’uso, e in molti casi addirittura invisibili tanto alle proprie comunità quanto ai turisti perché non hanno valore percepibile. Il recupero di questi beni abbandonati è fondamentale per riportare all’attenzione della comunità l’evidenza del loro valore sociale e culturale, ma anche per renderli effettivamente motore di produzione di valore economico, così come sancito dalla Convenzione di Faro. Spesso, infatti, questi siti si trovano in zone periferiche dove si dimostrano vitali le nuove opportunità lavorative rivolte ai giovani attraverso azioni provenienti dal basso e quindi strettamente legate alle esigenze territoriali .
Come fare quindi a rendere ri-conoscibile un bene? Se lo sono chiesti al Liceo Artistico Statale “San Leucio” di Caserta in occasione della partecipazione al Bando Formazione e promozione culturale nelle scuole nell’ambito del programma “Per Chi Crea” promosso dal Ministero della Cultura e gestito da SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori. La risposta è stata: può aiutarci il cinema! Uno dei fiori all’occhiello della cultura italiana, il cinema rappresenta non solo svago o evasione ma linguaggio universale che può costituire per le giovani generazioni una chiave di accesso al reale, uno strumento per comprendere attraverso altre vie fenomeni che interessano la società in cui viviamo e favorire l’affermazione diffusa del gusto del bello e di una compiuta democrazia culturale.
Il case study preso in esame dal progetto RipresoBENE, selezionato e finanziato dal bando “Per Chi Crea”, è il Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio, patrimonio dell’umanità tutelato dall’UNESCO dal 1997, a pochi passi dal Liceo Artistico “San Leucio”. Il sito, primo esempio di colonia socialista voluta da Ferdinando IV di Borbone e culla del Codice Leuciano, esempio di dispotismo illuminato ispirato ad ideali di uguaglianza e solidarietà, non si presenta ai turisti nel pieno del suo splendore, nonostante molto sia stato fatto negli ultimi tempi grazie anche ai consistenti contributi ricevuti attraverso, ad esempio, l’Art Bonus. Le aree delle Scuderie reali e del Casino vecchio sono oggi ricettacolo di rifiuti di ogni genere; la porta monumentale di accesso al borgo di San Leucio è fortemente degradata dal tempo e dallo smog; alcune delle case a schiera volute dal re Borbone per le 37 famiglie della sua “comunità di uguali”, distribuite su entrambi i lati della porta monumentale, sono fatiscenti; lo scalone monumentale è ridotto a scempio di pietre vischiose, divelte e accatastate a ridosso degli ambienti immaginati per l’accoglienza dei turisti, ora tane per balordi e randagi; trascurati anche i vigneti “Pomarello” e “Torretta” e l’uliveto. Uno scenario desolante.
L’obiettivo del progetto RipresoBENE è stato quindi duplice: da un lato, fornire ai ragazzi mezzi di espressione e comunicazione attraverso i quali incanalare le proprie emozioni e pensieri, riflettere sugli eventi e guardare il mondo trovando un modo per interpretarlo e comprenderlo; dall’altro, utilizzare gli strumenti propri del mondo del cinema per valorizzare il patrimonio culturale locale in stato di abbandono così da stimolare senso di identità, produzione culturale, coesione e innovazione sociale.
È nato quindi l’animated spot È il tuo momento, interamente creato dai ragazzi seppur in DAD, con la supervisione del Prof. Francesco Capasso, girato con la tecnica del rotoscoping. Lo spot in stile pubblicità progresso è ovviamente ambientato nel Real Sito del Belvedere di San Leucio di Caserta. Il protagonista, il signor Dario, uno degli ultimi abitanti della colonia di San Leucio, scopre attraverso un’intuizione geniale come un imprevisto possa cambiare le sorti della sua esistenza.
Abbiamo chiacchierato con alcuni degli alunni delle classi IIIB, IIIC, IIIE, IIIF, IVF e VG che hanno partecipato al progetto cercando di saperne di più.
Siete soddisfatti del percorso fatto nell’ambito del progetto Per Chi Crea della SIAE e soprattutto degli obiettivi del progetto?
S.M.: Sì, sono soddisfatta di essere riuscita a contribuire alla realizzazione di un prodotto che contribuisca alla valorizzazione del nostro territorio, acquisendo nuove competenze che saranno senza dubbio utili in futuro. Grazie a questo progetto ho potuto conoscere ancora meglio il mondo del cinema, che mi ha sempre affascinata, e comprendere quanto sia efficace per trasmettere messaggi a un pubblico ampio e vario. Spero che il nostro lavoro finale riesca a raggiungere uno dei suoi obiettivi, ossia diffondere sempre più la bellezza del nostro patrimonio, anche oltre i confini della nostra regione! È stato ancor più soddisfacente aver potuto fare questa esperienza durante l’insolita e spaventosa situazione in cui ci siamo venuti a trovare nell’ultimo anno, in cui la sensazione di comunità e collettività è sembrata quasi scomparire. Nonostante tutte le difficoltà, mi sono sentita parte di qualcosa, e sono riuscita a creare legami perfino attraverso uno schermo.
Perchè avete partecipato? Cosa vi è piaciuto di più?
S.M.: È stata la mia passione per il cinema a spingermi a partecipare! Volevo sfruttare questa opportunità per saperne di più, per imparare le tecniche di ripresa… Mi è sempre piaciuto creare storie e quindi mi sembrava un ottimo modo per imparare a raccontarle in maniera efficace. Poi, durante la partecipazione attiva al progetto, ne ho compreso più a fondo lo scopo, cioè contribuire alla realizzazione di qualcosa che potesse aiutare la valorizzazione dei beni culturali di casa nostra. E quindi ho aggiunto una motivazione a quella iniziale!
C.V.: Anche io ho partecipato perché ero molto interessata al cinema, all’animazione, alla comunicazione! E mi sono appassionata durante la fase di creazione delle locandine per il lancio dello spot. Non sapevo in che modo potesse essere scritto e impostato un poster per un prodotto cinematografico ma ora, se un giorno capiterà ancora l’occasione, sarò pronta.
C.D.N.: Anche io ho partecipato al corso per curiosità, e ho fatto bene perché mi è piaciuto molto contribuire all’elaborazione del progetto!
F.D.P.: Ho partecipato al corso per il puro gusto di conoscere meccanismi più specifici del cinema ma ho apprezzato molto la guida dei docenti che ci hanno indirizzato sugli aspetti di produzione e promozione cinematografici, e le pillole sul marketing e sulla comunicazione applicate al settore dei beni culturali.
A.V.: Lo stesso vale per me! La produzione animata dello spot, ambientato in un contesto a noi conosciuto, mi è piaciuto molto!
Uno degli obiettivi del progetto era di utilizzare gli strumenti propri del mondo del cinema per valorizzare il patrimonio culturale locale in stato di abbandono con maggiore efficacia in modo da generare e stimolare identità, produzione culturale, coesione, innovazione sociale. Avete acquisito una maggiore consapevolezza in questo senso?
S.M.: Sì, credo che questo progetto mi abbia aiutato a comprendere maggiormente che un bene culturale locale è molto “più vicino” a noi di quanto immaginiamo, che non appartiene soltanto al passato, ma vive nel presente e rappresenta la nostra identità. Mi sono resa conto che trascurare beni del nostro patrimonio culturale, come nel caso dell’importante Complesso monumentale di San Leucio, equivale a dimenticare, e la conseguenza di questo processo porta alla perdita di valore della nostra comunità.
C.D.N.: Anche io ho acquisito molta consapevolezza in questo senso. Il nostro patrimonio storico-artistico non può essere abbandonato ma deve assumere un ruolo centrale nelle nostre vite e stimolare il senso di appartenenza di chi lo osserva.
F.D.P.: Sicuramente ognuno di noi ha preso coscienza dei problemi di tutela dei beni culturali e acquisito la consapevolezza che essi hanno il costante bisogno di essere supervisionati, soprattutto da parte di noi giovani.
Lo spot che avete realizzato potrebbe rappresentare il primo step per educare giovani come voi alla cittadinanza attiva e all’impegno sociale?
S.M.: Credo che già il fatto di essere stato realizzato in ambito scolastico da giovani come me sia un ottimo passo avanti! Diffondere questo spot tra i miei coetanei potrebbe avvicinarli a un mondo che non teniamo tanto in considerazione, quello dei beni culturali, anche se siamo sempre alla ricerca di un’identità. Potremmo trovare, almeno spero, un motivo per sentirci partecipi di qualcosa partendo proprio dal nostro Belvedere, che ci stimoli ad impegnarci come cittadini per il nostro territorio, con l’obiettivo di creare una comunità più forte.
C.V.: Sì, sarebbe davvero fantastico se riuscissimo a focalizzare l’attenzione sulla cittadinanza attiva, dando la spinta a diventare non solo più responsabili ma a contribuire concretamente affinché ogni singolo giovane trovi il giusto equilibrio nella società e migliori sensibilmente la qualità della sua vita.
F.D.P.: Anche io mi auguro che possa essere uno spunto per coinvolgere le nuove generazioni al “prendersi cura” dei beni che abbiamo sul nostro territorio. Credo che si può provare a coinvolgere maggiormente la comunità in questo senso proprio attraverso il mezzo cinematografico, o televisivo, o anche social!
Quindi secondo voi i prodotti cinematografici possono essere strumenti utili a rafforzare l’identità di un luogo e il senso di appartenenza dei cittadini a quel luogo? Continuerete o vi piacerebbe continuare a creare cose in questo ambito?
S.M.: Mi piacerebbe continuare a trasmettere questi messaggi attraverso il cinema, perché credo che abbia la capacità di comunicarli in modo da farli sentire molto vicini a noi, quindi sia ottimo per sensibilizzare le persone. Personalmente l’iter di creazione di questo spot mi ha aiutato a riflettere su svariati temi e ad apprendere il valore di ciò che ci è stato trasmesso dal passato. Nella maggior parte dei casi infatti le persone non riescono a comprendere l’importanza di qualcosa se non la vivono direttamente. Quindi credo che il cinema sia in grado di farci immedesimare in qualcuno, di calarci in un tempo diverso dal nostro, in un contesto che non avevamo considerato e di farci sentire la necessità di comprenderlo.
C.V.: Sì, mi piacerebbe continuare a creare prodotti cinematografici in cui il protagonista principale è il nostro patrimonio culturale, perché è vero, rafforzano l’identità di un lungo e il senso di appartenenza dei cittadini a quel luogo. Sì, continuerò perché è stato davvero fantastico!
F.D.P.: Anche a me piacerebbe continuare a creare prodotti cinematografici che tengano vivo, ad esempio, il senso di appartenenza alla città di Caserta, che ha veramente bisogno di nuovi stimoli per non impantanarsi nel degrado, così come spesso viene raccontato.
A.V.: Concordo e ritengo che le tecniche cinematografiche possano essere utilizzate efficacemente per creare prodotti di notevole impatto visivo facili da diffondere.
Avete altre idee o suggerimenti per coinvolgere maggiormente i giovani nella valorizzazione del Belvedere di San Leucio?
S.M.: A mio parere, per coinvolgere i giovani, bisognerebbe organizzare attività più connesse al territorio, che in qualche modo abbiano come scopo principale la ricerca dell’identità ma che contemporaneamente permetta di sfruttare le loro passioni.
C.V.: Altre idee potrebbero essere… organizzare più visite all’interno del Belvedere di San Leucio, magari strutturare mostre o avviare progetti che coinvolgano maggiormente i giovani del luogo, nel luogo. Organizzare, ad esempio, sfilate o balli con abiti d’epoca o recite, in modo da far rivivere quei tempi lontani, molto diversi da oggi, per provare a capire l’importanza e la veste che assumeva il Belvedere durante gli eventi di gala promossi dalla Corte.
A.V.: Si potrebbero introdurre anche altri percorsi più innovativi che riguardino la fotografia, o l’illustrazione digitale.
F.D.P.: Sarebbe bello sapere che il Comune mettesse in moto un piano di restauro del Belvedere e che sfruttasse meglio le sue potenzialità turistiche, aggiungendo magari una struttura ricettiva ad hoc. La possibile riattivazione di questo luogo, con l’antica seteria ancora viva e le cui sete sono famose in tutto il mondo, ci scommetto, porterebbe davvero bei guadagni alla comunità, che è affamata di innovazione ma non dimentica la tradizione.
Il messaggio che questi ragazzi vogliono lanciare è bellissimo ed efficace:
Non distrarti, custodisci te stesso, il passato e il futuro. Custodisci la tua storia.
È il tuo momento verrà lanciato in anteprima il 12 Giugno 2021 alle ore 10.30 in occasione della I edizione dell’Art Festival San Leucio del Liceo Artistico Statale “San Leucio”, iniziativa pensata e organizzata grazie al sostegno del Ministero della Cultura e di SIAE nell’ambito dell’iniziativa “Per Chi Crea”, in sinergia con SIEDAS – Società Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo e con il patrocinio del Comune di Caserta.
Sarà possibile seguire l’evento sulla pagina Facebook del Liceo Artistico.
SCHEDA | ANIMATED SPOT |
---|---|
TITOLO | È IL TUO MOMENTO |
NAZIONE | Italia |
ANNO | 2021 |
GENERE | Spot pubblicità progresso con animazione |
DURATA | 50 secondi |
REGIA | Francesca De Pascale |
SITO UFFICIALE | www.isasanleucio.edu.it |
PRODUZIONE | “Per Chi Crea” – SIAE e Liceo Artistico Statale “San Leucio”, Caserta |
DISTRIBUZIONE | Liceo Artistico Statale “San Leucio”, Caserta |
DATA DI USCITA | 12/06/2021 |
The Journal of Cultural Heritage Crime (JCHC), con sottotitolo L’Informazione per la Tutela del Patrimonio Culturale, è una testata giornalistica culturale, registrata presso il Tribunale di Roma con n. 108/2022 del 21/07/2022, e presso il CNR con ISSN 2785-7182. Si configura sul web come contenitore di approfondimento, il primo in Italia, in cui trovano spazio i fatti che quotidianamente vedono il nostro patrimonio culturale minacciato, violato e oggetto di crimini. I fatti sono riportati, attraverso un linguaggio semplice e accessibile a tutti, da una redazione composta da giornalisti e da professionisti del patrimonio culturale, esperti nella tutela. JCHC è informazione di servizio, promuove le attività di contrasto ai reati e sostiene quanti quotidianamente sono impegnati nella attività di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio culturale.