Palazzo Zorzi – UNESCO (Venezia, 22 maggio al 21 novembre 2021)
Nelle sale di Palazzo Zorzi a Venezia, sede del Regional Bureau for Science and Culture in Europe dell’UNESCO e che al momento ospita il padiglione della Macedonia del Nord nell’ambito della 17a Mostra Internazionale dell’Architettura, è stata recentemente allestita l’esposizione The Horizon – Revive the Spirit of Mosul.
Centro nevralgico dell’attività culturale ed economica dell’Iraq, la millenaria città di Mosul ha subito irreparabili danni e devastazioni nei tre anni di occupazione da parte del Daesh (2014-2017): il suo patrimonio culturale, così ricco e diversificato, tra chiese, moschee, madrasse, templi e cimiteri, è finito polverizzato sotto i colpi di artiglieria e le bombe.
La mostra allestita a Venezia rappresenta il tentativo di rinascita di Mosul: è un viaggio ideale dal dolore della distruzione alla speranza della ripresa, a partire dall’operazione lanciata nel 2018 dalla Direttrice Generale dell’UNESCO Audrey Azoulay.
L’UNESCO, in sinergia con gli Emirati Arabi Uniti e con il sostegno dell’Unione Europea, si è proposto di riparare il tessuto urbano di Mosul grazie allo stanziamento di fondi consistenti destinati alla ricostruzione di una serie di edifici storici, simbolo della città antica.
Grazie a una serie di video proiezioni, la prima sala espositiva (Destruction) offre una prospettiva immersiva sulla tragica situazione della città: 20 siti culturali e centri religiosi di particolare rilievo e almeno 550 case nella Città Vecchia risultano del tutto distrutti, mentre oltre 5000 abitazioni e altri siti religiosi necessitano di ristrutturazione.
La seconda sala (Liberation) dedica spazi virtuali alle rovine liberate di tre edifici dal forte potere simbolico, come la grande moschea di Al-Nouri. Le ricostruzioni 3D delle strutture semi-abbattute sono una cruda testimonianza dei danni subiti dal patrimonio architettonico della città e lasciano un’impronta dolorosa nei visitatori.
Con l’ingresso nella terza sala (Action) il focus passa alle iniziative promosse dall’UNESCO e portate avanti sul posto dalla comunità Irachena: la ricostruzione delle quattro principali moschee di Mosul, la ristrutturazione di 130 case storiche nella Città Vecchia, dei due palazzi di Ziyada e Suleiman, delle scuole e dei luoghi fulcro della vita cittadina. Tutto per cercare di ricomporre la fitta trama di arte e cultura che caratterizzava l’antica Mosul.
La mostra si chiude con la presentazione nella quarta sala (Future) delle 7 proposte principali di ricostruzione del complesso architettonico della grandiosa moschea di Al-Nouri. La gara, lanciata dall’UNESCO a novembre del 2020, ha ricevuto un grande riscontro con l’invio di ben 123 progetti, in seguito valutati da una commissione indipendente.
Mosul è ancora gravemente segnata dalla guerra e dall’occupazione, ma la sua comunità sta reagendo, lottando per ritrovare un futuro valorizzando il proprio passato e tornare così il vivo crogiolo culturale che da sempre è.