I due registri manoscritti, il Libro dello stato delle Anime della Parrocchia di Valdichiascio dell’anno 180, e il Libro dello stato delle Anime della Chiesa Cattedrale di Gubbio dell’anno 1855, sono stati restituiti dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Perugia, presso la sede dell’Archivio Diocesano di Gubbio, al Direttore dell’Ufficio Beni Culturali della locale Diocesi, Dott. Paolo Silvano Salciarini. Erano presenti anche la Direttrice dell’Archivio e della Biblioteca diocesani Dott.ssa Anna Radicchi Mons. Fausto Panfili, Vicario vescovile in rappresentanza di S.E. il Vescovo di Gubbio Luciano Paolucci Bedini.
I due registri sono ritenuti molto importanti per la ricostruzione della storia e della vita delle comunità locali dell’epoca. Questi particolari “atti” manualmente redatti dai parroci del tempo, i quali li aggiornavano con meticolosa puntualità, in ossequio al Rituale Romanum risalente al 1614 che ne prescriveva la regolare tenuta, contengono i dati anagrafici e religiosi (nascite e morti) dei parrocchiani, le professioni svolte e le proprietà a loro riconducibili, queste ultime utilizzate ai fini della determinazione della decima da versare alla parrocchia. Tali importanti documenti, che possono essere considerati alla stregua dei moderni censimenti della popolazione, alle volte riportavano pochi e scarni dati indicanti semplicemente i casati e i nomi di battesimo con relative date di nascita e morte; molto più spesso però vi si trovano registrazioni particolareggiate e accurate, con annotazioni dei nomi delle vie e delle contrade dove abitavano, la condizione lavorativa del capofamiglia o la presenza di domestici e servitù.
Si tratta, quindi, di insostituibili fonti storiche di notizie che diversamente non sarebbero reperibili e che sono utilizzate per studi demografici, sociali, toponomastici e soprattutto per le ricerche genealogiche. Il recupero di questi due “unici” documenti è stato possibile grazie all’attività investigativa avviata dai Carabinieri TPC in relazione ai riscontri ottenuti nel corso di un controllo amministrativo svolto nei confronti di un commerciante del settore archivistico-librario attivo nella provincia perugina.
Nello specifico, gli investigatori dell’Arte, nel controllare gli annunci di vendita online presenti sul sito web del negoziante, hanno voluto approfondire la messa in vendita dei due registri che, per tipologia e natura, era sin da subito risultato evidente fossero provenienti da raccolte d’archivio di Enti Ecclesiastici. Una volta confermata la loro natura pubblica e, di conseguenza, l’inalienabilità che caratterizza i beni culturali costituenti e provenienti dai fondi archivistici così come dalle raccolte di documenti tutelate per legge, grazie alla preziosa collaborazione fornita dagli esperti funzionari della Soprintendenza Archivistico Bibliografica dell’Umbria, è stata confermata l’illecita provenienza dei due registri per sottrazione indebita avvenuta ai danni delle parrocchie eugubine. I Carabinieri hanno immediatamente contattato il Direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Gubbio, che ne ha riconosciuto e rivendicato la proprietà con richiesta di restituzione.
La positiva conclusione della vicenda testimonia come il costante monitoraggio del mercato antiquariale e l’impegno dei Carabinieri TPC nel controllo del particolare settore consentono, anche a distanza di anni (e spesso anche in assenza di una formale denuncia di furto), di recuperare e restituire alle comunità di provenienza beni culturali che, seppur di modesta rilevanza economica, rivestono un importante significato per i luoghi dai quali provengono e ai quali devono tornare, per poter continuare a testimoniare e accrescere nel cittadino quella coscienza identitaria improntata al rispetto e alla protezione del bene comune.
[Fonte: Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Perugia].
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