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«La mostra, con il suo curato percorso espositivo, rende molto bene l’idea del grande lavoro svolto nel tempo dal Nucleo di Cosenza per la salvaguardia di un patrimonio straordinario, quello di una regione ricca di storia e di cultura». Sono queste le parole del Generale Roberto Riccardi, Comandante dei Carabinieri TPC, con le quali è stata commentata l’apertura dell’esposizione curata da Carmelo Malacrino (Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria), dal Capitano Bartolo Taglietti (Comandante del Nucleo Carabinieri TPC di Cosenza) e dall’archeologo Maurizio Cannatà.

Il percorso, diviso in tre sezioni tematiche, presenta oltre 150 preziosi reperti archeologici illecitamente sottratti che sarebbero stati venduti sul mercato clandestino, che sono stati recuperati dal Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Cosenza.

«La prima sezione tematica della mostra evidenzia il valore identitario che il patrimonio culturale riveste per l’intera collettività, l’importanza della sua tutela e della sua valorizzazione come valori fondamentali della nostra Nazione, così come sanciti dall’art. 9 della nostra Costituzione – spiega l’archeologo Cannatà. L’allestimento prosegue rimarcando il rapporto tra la Costituzione repubblicana e la moderna legislazione contenuta nel Codice dei beni culturali e del paesaggio, sottolineandone la lunga tradizione derivante dalla normativa vigente negli stati preunitari. Nella seconda sezione della mostra sono descritti i compiti, le funzioni, le attività operative del Comando TPC e del suo Nucleo calabrese, che hanno permesso di salvare dalla distruzione numerosi siti di interesse culturale e paesaggistico, nonché di recuperare migliaia di opere d’arte trafugate illecitamente. La terza sezione – conclude Cannatà – descrive l’intensa attività dei tecnici del Ministero, archeologi, architetti, storici dell’arte e restauratori, finalizzata a recuperare il valore culturale e storico dei beni».

«Siamo onorati di poter ospitare in Museo questi manufatti – commenta il Direttore del MArRC, Carmelo Malacrino – non soltanto per il contributo archeologico e di ricerca, ma soprattutto per il valore civile che essi testimoniano nei confronti della collettività per la tutela dello straordinario patrimonio culturale italiano e, in particolare, calabrese. L’obiettivo della mostra non è soltanto quello di esporre reperti archeologici che, diversamente, sarebbero rimasti sconosciuti in qualche vetrina di collezionisti privati, ma anche quello di descrivere e comunicare al pubblico l’eccezionale azione di contrasto alle attività illecite e ai reati contro il patrimonio culturale condotta con orgoglio dai Carabinieri, in collaborazione con il Ministero della Cultura e con le sue diramazioni regionali. Ringrazio quindi l’Arma per le sinergie proficue messe in campo per la realizzazione di questa esposizione. Una mostra che vede la luce dopo i mesi di chiusura al pubblico determinati dalla pandemia e della cui realizzazione siamo fieri. Sono certo – conclude Malacrino – che essa rappresenterà un valore aggiunto alla collezione permanente del Museo, entusiasmando gli animi e la vista dei calabresi e dei turisti che attendiamo numerosi».

La mostra, che si avvale anche della collaborazione del Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria e della Direzione Regionale Musei Calabria, è stata allestita nel suggestivo spazio della Piazza Paolo Orsi e sarà visitabile fino al prossimo 9 gennaio 2022.

Orari di apertura del Museo:
Dal martedì alla domenica, dalle ore 9 alle ore 20 con ultimo ingresso alle 19.30.
Chiusura settimanale: lunedì

Costo del biglietto:
Intero 8 Euro, ridotto 5. 
Il mercoledì riduzione del costo del biglietto: intero 6 Euro, 4 il ridotto.

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