Due teste marmoree di età romana sono state restituite al Sindaco di Fondi (LT), Beniamino Maschietto, dal Comandante del Nucleo Carabinieri TPC di Napoli, Maggiore Giampaolo Brasili. Il loro riconoscimento era stato recentemente confermato anche dall’ex direttore del Museo, Alessandro De Bonis, che ha potuto dare così un contributo alle indagini. La restituzione ha avuto luogo nella sala consiliare del Comune, alla presenza del Nuovo Direttore del Museo Civico di Fondi, Alfredo Moraci, e del capitano Francesco Vivona, Comandante della Compagnia Carabinieri di Terracina.
L’attività investigativa che ha consentito il recupero delle due sculture, coordinata in principio dalla Procura di Napoli, prende spunto da mirati approfondimenti finalizzati ad accertare violazioni illecite commesse ai danni del Palazzo D’Avalos di Napoli, di proprietà dell’omonima famiglia rappresentante di una delle casate più importanti del Regno di Napoli a partire dal XV secolo. Le stesse indagini hanno condotto al recupero di molti altri reperti archeologici, insieme all’intero patrimonio archivistico composto da più di 800.000 documenti.
Nel corso delle indagini mirate al reperimento di questi ultimi, l’attenzione degli investigatori si è concentrata su un noto mercante toscano. Le successive operazioni, coordinate dalla Procura di Firenze, hanno permesso di accertare che il commerciante citato era in possesso, tra le altre cose, delle due teste asportate 41 anni fa. Sono in corso ulteriori approfondimenti finalizzati all’identificazione della “catena” di venditori coinvolti.
Per l’individuazione dei beni è risultata di fondamentale importanza la comparazione delle immagini degli oggetti sequestrati con quelle contenute nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, il database gestito dal Comando TPC.
La cerimonia di restituzione nell’Aula Consiliare del Comune di Fondi. |
[Fonte: Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli].
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