I sommozzatori della Guardia di Finanza, dei Carabinieri, della Polizia di Stato e gli uomini del Gruppo Operativo Subacquei del Comando Incursori della Marina Militare si sono alternati in questa occasione nell’opera di ripulitura e restauro del monumento.
La statua bronzea sommersa, opera dell’artista Guido Galletti, è alta circa tre metri ed è stata posta nel 1954 nella baia di San Fruttuoso di Camogli ad una profondità di 18 metri, in memoria di tutti coloro che hanno incontrato la morte in mare.
I sommozzatori delle Fiamme Gialle, col coordinamento del servizio tecnico di archeologia subacquea della Soprintendenza di Genova e La Spezia, hanno avuto un ruolo preminente e hanno messo a disposizione un’idropulitrice hi tech per il restauro dell’opera. Lo strumento lavora mediante l’utilizzo di un getto a pressione con effetto cavitazionale generato dalla peculiare lancia in dotazione. Il motore in superficie aziona una pompa idonea a generare un flusso d’acqua prelevata dal mare. Si è trattato di un’operazione particolarmente delicata dato che la pulizia della statua era stata rimandata dal 2019 a causa dell’emergenza sanitaria, lasciandola quindi al deterioramento naturale causato dalla fauna e flora marina.
L’archeologa della soprintendenza Alessandra Cabella ha spiegato inoltre che già in passato l’opera scultorea ha subito danni a causa di un’operazione di ripulitura non idonea attraverso l’utilizzo di una spazzola metallica che ha portato all’assottigliamento del bronzo.
Oltre alla peculiarità degli aspetti tecnici e all’unicità di un simile intervento conservativo, il lavoro interforze sul Cristo degli Abissi ha un valore culturale e simbolico, un patrimonio di devozione e amore per il mare, comune a ogni uomo.
Laureata in Design e Comunicazione visiva presso il Politecnico di Torino. Ha conseguito il master in Management dei Beni Culturali presso Palazzo Spinelli di Firenze, con uno stage nella redazione di The Journal of Cultural Heritage Crime.