Lo scorso giovedì la scultura conosciuta come “la Testa di Dama”, è stata restituita dai carabinieri al direttore del Parco Archeologico di Morgantina e della Villa del Casale, Liborio Calascibetta. Si mette fine così alla vicenda che per molti anni ha privato la comunità di un prezioso bene archeologico, rimasto a lungo sotto sequestro.
La testa scultorea raffigura una donna con la tipica acconciatura di età Flavia. La sua scomparsa da palazzo Trigona, che un tempo ospitava i magazzini della Soprintendenza di Enna, era stata scoperta nel 2006. In seguito a quanto accaduto, una giovane archeologa era stata denunciata. Ritrovata pochi mesi dopo dai Carabinieri, la statua è stata posta sotto sequestro giudiziario e affidata alla custodia della Soprintendenza di Enna che, per esposizioni temporanee, ne aveva chiesto di tanto in tanto il dissequestro.
A inizio settembre sono state attivate le procedure di dissequestro, fortemente volute dall’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana Alberto Samonà, ed è stata quindi autorizzata la definitiva esposizione al nuovo Museo di Palazzo Trigona.
Laureata in Design e Comunicazione visiva presso il Politecnico di Torino. Ha conseguito il master in Management dei Beni Culturali presso Palazzo Spinelli di Firenze, con uno stage nella redazione di The Journal of Cultural Heritage Crime.