Sequestrati anche reperti archeologici a noto oncologo barese
Militari dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri di Bari stanno dando esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, emesso, su richiesta della Procura della Repubblica di Bari, dal competente G.I.P. del locale Tribunale e avente per oggetto immobili di pregio, terreni e cospicue disponibilità finanziarie di un noto oncologo residente a Bari.
Il predetto medico era stato attinto, nel maggio scorso, a Bari, da un’“Ordinanza di applicazione di misura cautelare” (arresti domiciliari) per il reato di “concussione aggravata e continuata”, in concorso con la propria compagna (co-indagata nel medesimo procedimento penale), eseguita dai locali Reparti dell’Arma dei Carabinieri.
Le investigazioni, delegate e coordinate dalla Procura della Repubblica di Bari, avevano accertato come il medico abusando della qualità e dei poteri di pubblico ufficiale come dirigente medico presso il Dipartimento di Oncologia dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, durante lo svolgimento della sua attività professionale sia in orario di servizio che fuori turno e, comunque, non in regime di attività intra od extramoenia, eseguiva su ben 14 pazienti oncologici, affetti da accertate e gravi patologie e in trattamento presso il citatoIstituto, prestazioni mediche e, in particolare, iniezioni di un farmaco, la cui somministrazione era a titolo.
Le condotte venivano poste in essere dalla coppia approfittando delle gravi condizioni psico-fisiche delle vittime, lavori edili ed altre utilità.
In tale contesto, nello scorso mese di giugno la locale Procura della Repubblica ha delegato il G.I.C.O. del approfondimenti investigativi finalizzati alla veicolazione di una proposta di sequestro preventivo “per sproporzione” di beni.
Nello specifico, le Fiamme Gialle – al fine di disvelare l’origine del rilevante patrimonio dell’oncologo – hanno proceduto ad acquisire copiosa documentazione, tra cui i contratti di compravendita dei beni nonché numerosi altri atti pubblici che hanno interessato nel tempo i soggetti investigati, verificando poi, per ogni transazione, le connesse movimentazioni finanziarie sottostanti alla creazione della necessaria provvista economica. Il materiale così raccolto è stato oggetto, pertanto, di circostanziati approfondimenti, anche bancari, che hanno consentito di accertare un’ingiustificata e considerevole sproporzione tra il reddito dichiarato e i beni nella disponibilità del medico.
Il competente G.I.P. del Tribunale di Bari – condividendo l’analoga proposta avanzata dall’A.G. inquirente, basata sul solido compendio indiziario acquisito in piena sinergia operativa dai Finanzieri e dai Carabinieri baresi – ha, quindi, emesso un decreto di sequestro preventivo avente per oggetto una prestigiosa villa ubicata a Bari Palese, terreni siti a Bitonto (BA) e i saldi attivi di rapporti bancari.
Ai beni oggetto di sequestro si aggiungono la somma di circa 1,9 milioni di euro rivenuta nell’abitazione dell’oncologo e numerosi reperti archeologici, risultati, a seguito di verifiche da parte del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e della Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Bari, di notevole valore storico e artistico, e già sottoposti a vincolo cautelare all’atto dell’esecuzione della citata ordinanza di custodia cautelare.
L’operazione in argomento dimostra come i cittadini onesti che rispettano le regole possano trovare nell’Autorità denunciare qualsiasi comportamento illecito, cos ottenendo un’efficace risposta alle proprie istanze di giustizia.
[Fonte: Ufficio Stampa della Guardia di Finanza].
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