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Custodire l’arte. Tre opere salvate dal sisma esposte a Perugia

(Tempo di lettura: 2 minuti)
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Custodire l’arte. È questo l’obiettivo comune che collega l’area geografica della Valnerina a Perugia attraverso il nuovo progetto espositivo inaugurato a Palazzo Baldeschi. 

Sono tre le opere d’arte esposte nelle sale del museo grazie ad un puntuale lavoro di squadra tra la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia con la sua strumentale Fondazione CariPerugia Arte, la Galleria Nazionale dell’Umbria, l’Archidiocesi di Spoleto-Norcia e il Comune di Norcia.

Si tratta della Madonna adorante il Bambino di uno scultore ignoto dell’Italia centrale, dell’Annunciazione di Giovanni del Biondo e del capolavoro Vergine Annunciata dell’artista senese Jacopo della Quercia, provenienti rispettivamente dalla chiesa di San Michele Arcangelo a Savelli di Norcia, dalla chiesa dell’Annunziata a Poggio di Croce di Preci e dal Museo della Castellina di Norcia.

Recuperata grazie al generoso impegno del FAI Umbria, che ha promosso una raccolta fondi per finanziarne il restauro eseguito con particolare minuzia da Giovanni Manuali, la Madonna adorante il Bambino è attribuibile a uno scultore probabilmente originario della Valnerina attivo nella prima metà del XVI secolo.

Dopo il sisma che ha colpito pesantemente la regione nel 2016, le tre opere d’arte avevano trovato ospitalità nella Galleria Nazionale dell’Umbria ed in seguito erano state trasferite a Palazzo Baldeschi in attesa che gli edifici danneggiati dai quali provengono tornassero ad essere agibili e riaperti al pubblico.

Oltre a essere un segnale di sostegno e di vicinanza alle comunità locali e ai territori terremotati, “Custodire l’arte” costituisce un’ulteriore spinta verso la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale della regione Umbria. 

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