Direttrice di un Museo di Valencia accusata di avere speso 4 mln di euro in opere false
Consuelo Císcar, direttrice dell’Istituto Statale d’Arte moderna di Valencia (IVAM), è stata accusata di aver speso più di 4 milioni di euro per acquistare, produrre e promuovere opere d’arte che sapeva essere dei falsi.
Císcar è inoltre sospettata di aver utilizzato fondi pubblici per acquistare almeno otto opere d’arte attribuite a Gerardo Rueda, artista spagnolo del XX secolo, ma che sono state invece prodotte da suo figlio adottivo, diversi anni dopo la morte del pittore. La direttrice, pertanto, avrebbe commesso una frode per favorire il figlio dell’artista, José Luis Rueda, sotto processo insieme a Juan Carlos Lledo, braccio destro di Císcar e direttore finanziario del museo.
Tra le opere contestate c’è una grande scultura conosciuta come Las Tres Gracias che, fino a poche settimane fa, era stata sistemata fuori dal tribunale di Valencia, proprio dove Císcar e i suoi presunti complici saranno processati. Per le opere contestate è stato speso un totale di 2,9 milioni di euro, 500.000 euro per produrre repliche o modelli in una fonderia, 700.000 euro per promuoverle come autentiche.
La difesa sosterrà che come erede di suo padre José Luis Rueda aveva il permesso di riprodurre le sue opere d’arte e di cambiare le loro dimensioni e i materiali utilizzati. L’accusa chiede invece sei anni di prigione per Císcar, cinque anni e mezzo per Lledo e cinque anni per Rueda.
Laureata in Design e Comunicazione visiva presso il Politecnico di Torino. Ha conseguito il master in Management dei Beni Culturali presso Palazzo Spinelli di Firenze, con uno stage nella redazione di The Journal of Cultural Heritage Crime.