Il Vallo di Diano è una fertile conca posta nel sud della Campania al confine con la Basilicata. Il territorio è stato inserito tra quelli ritenuti idonei all’estrazione e alla produzione di idrocarburi, ma la popolazione è pronta alla mobilitazione contro le trivelle.
Tommaso Pellegrino, capogruppo di Italia Viva in consiglio regionale e presidente del Parco nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, ha depositato una mozione che chiede al presidente De Luca e alla Giunta di attivarsi affinché venga esclusa l’idoneità del Territorio del Vallo di Diano, ai fini della ricerca e produzione di idrocarburi.
Il Territorio del Vallo di Diano si sta impegnando da anni sul versante della protezione ambientale e della biodiversità che rappresenta un’importante fonte di sviluppo economico per la popolazione.
«Tutte le scelte fatte negli ultimi decenni sono state orientate ad incentivare investimenti imprenditoriali ed opere infrastrutturali, strategiche ai fini dello sviluppo locale attraverso l’ambiente e la valorizzazione delle diverse peculiarità del territorio: beni culturali, risorse naturali, produzioni tipiche locali, agricole e artigianali», dichiara il capogruppo di Italia Viva.
Il Vallo di Diano è inoltre inserito nella rete delle Riserve della biosfera dell’UNESCO dal 1997, e l’anno dopo è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell’umanità.
Individuare quella Valdianese come area idonea alle prospezioni petrolifere significherebbe rinnegare la possibilità al territorio di dirigersi nella direzione di uno sviluppo sostenibile, privandolo quindi di una fonte economica durevole e a lungo termine.
«Ritengo giusto che la Regione Campania assuma una posizione decisa e autorevole nei confronti di un provvedimento che rappresenterebbe un vero e proprio disastro per un territorio a vocazione ambientale, paesaggistica e naturalistica», conclude Pellegrino.
[Fonte: ANSA]
Laureata in Design e Comunicazione visiva presso il Politecnico di Torino. Ha conseguito il master in Management dei Beni Culturali presso Palazzo Spinelli di Firenze, con uno stage nella redazione di The Journal of Cultural Heritage Crime.