Patrimonio saccheggiato durante il periodo del nazismo. La restituzione dei beni culturali in Francia, dal 1944 agli anni 90
Giovedì 9 dicembre, alle ore 18.30, riparte il ciclo di seminari sul Patrimonio depredato durante il periodo del nazismo (1933-1945), avviato nel 2019, con un incontro dal titolo La restituzione dei beni culturali in Francia, dal 1944 agli anni 1990 che si terrà alla Galerie Colbert, auditorium Jacqueline Lichtenstein, dell’Institut National d’histoire de l’art di Parigi.
Organizzato in collaborazione con l’Institut national du patrimoine e la Mission de recherche et de restitution des biens culturels spoliés entre 1933 et 1945 del Ministero della Cultura francese, il seminario mira ad ampliare la riflessione sul contesto, il significato e le conseguenze della ricerca della provenienza e della restituzione delle opere d’arte. Anche se la necessità di ricercare e restituire i beni depredati durante il periodo nazista è ormai, fortunatamente, sancita, questa ricerca solleva ancora critiche e domande.
Perché si cercano le opere d’arte? Perché le opere d’arte sono più importanti di altri beni depredati? Quali sono le conseguenze della restituzione per i discendenti delle persone derubate? Cosa significa la restituzione per i discendenti delle persone derubate, che si trovano alle prese con una memoria a volte difficile da affrontare, o per i musei, che vedono sparire un’opera d’arte che prima era esposta al pubblico?
Il seminario esaminerà anche artisti e scrittori ispirati oggi dai temi della spoliazione, della scomparsa e della ricerca di tracce. Accanto a ricercatori, storici dell’arte e avvocati, questi creatori mantengono viva la memoria degli uomini e delle donne che furono spoliati; ripercorrono e fanno rivivere in modo diverso la storia dei beni e dei loro ex proprietari.
Per maggiori informazioni: INHA.
Diplomata in Scultura al Liceo Artistico Statale di Benevento, ha proseguito i suoi studi in Conservazione e restauro dei beni culturali presso l’Università degli Studi di Urbino conseguendo l’abilitazione come restauratrice. È specializzata in Arts Management e in Archeologia giudiziaria e crimini contro il Patrimonio Culturale. Co-founder dell’Associazione Art Crime Project, editore di The Journal of Cultural Heritage Crime. Membro del Direttivo Associazione Massimo Rao, è responsabile della Pinacoteca Massimo Rao. Vive e lavora a San Salvatore Telesino (BN).