Nell’ambito della 44a riunione plenaria del 6 dicembre 2021, l’Assemblea Generale dell’ONU ha approvato la risoluzione sulla restituzione dei beni culturali.
Guidata dalla Grecia e sostenuta da 110 altri Stati membri, la risoluzione riconosce il problema del traffico illecito dei beni culturali come fenomeno che colpisce tutte le regioni del mondo. Preoccupazione è stata espressa non solo per il traffico illecito di beni culturali, ma anche per la dispersione e il vandalismo perpetrato nei confronti dei beni culturali provenienti da siti archeologici e non solo, in particolare nelle aree di conflitto armato.
La risoluzione accoglie con favore la relazione del Segretario Generale presentata in collaborazione con il Direttore Generale dell’UNESCO, ricordando allo stesso tempo le sette Convenzioni culturali dell’UNESCO e altri importanti accordi internazionali relativi al rimpatrio dei beni culturali. Ricorda inoltre la risoluzione 1483 (2003) del Consiglio di sicurezza, in particolare il paragrafo relativo alla restituzione dei beni culturali dell’Iraq e la risoluzione 2056 (2012) del Consiglio sulla situazione in Mali.
Riconosce quindi il ruolo guida dell’UNESCO nel contrasto al traffico illecito ed elogia, insieme all’UNESCO, per il lavoro svolto finora, anche il Comitato intergovernativo per la promozione della restituzione dei beni culturali ai paesi di origine (ICPRCP). Di particolare rilievo sono state le varie campagne internazionali di sensibilizzazione e formazione dell’UNESCO, nonché le attività realizzate nell’ambito del 50° anniversario della Convenzione del 1970, compreso il lancio della prima edizione della Giornata Internazionale contro il traffico illecito di beni culturali e quello della campagna di comunicazione internazionale “The Real Price of Art”.
La risoluzione invita tutti gli organismi delle Nazioni Unite e le organizzazioni intergovernative competenti nell’ambito dei loro mandati a lavorare in coordinamento con l’UNESCO e in cooperazione con gli Stati membri, affinché si possa continuare ad affrontare la questione della restituzione dei beni culturali ai paesi di origine. Chiede inoltre al Segretario Generale, in collaborazione con il Direttore Generale dell’UNESCO, di presentare all’Assemblea Generale nella sua 79a sessione una relazione sull’attuazione di quest’ultima risoluzione.
[Fonte: UNESCO].
La bozza del documento ufficiale.
The Journal of Cultural Heritage Crime (JCHC), con sottotitolo L’Informazione per la Tutela del Patrimonio Culturale, è una testata giornalistica culturale, registrata presso il Tribunale di Roma con n. 108/2022 del 21/07/2022, e presso il CNR con ISSN 2785-7182. Si configura sul web come contenitore di approfondimento, il primo in Italia, in cui trovano spazio i fatti che quotidianamente vedono il nostro patrimonio culturale minacciato, violato e oggetto di crimini. I fatti sono riportati, attraverso un linguaggio semplice e accessibile a tutti, da una redazione composta da giornalisti e da professionisti del patrimonio culturale, esperti nella tutela. JCHC è informazione di servizio, promuove le attività di contrasto ai reati e sostiene quanti quotidianamente sono impegnati nella attività di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio culturale.