L’archeologo e mercante d’arte Ludwig Pollak e la sua famiglia saranno ricordati dalle pietre d’inciampo
Quattro pietre d’inciampo per il rinomato archeologo e mercante d’arte ceco-austriaco Ludwig Pollak, sua moglie Julia e i suoi due figli Wolfgang e Susanna saranno deposte il 20 gennaio 2022 alle ore 9.30 sul marciapiede davanti a Palazzo Odescalchi, ultima dimora dei Pollak, in Piazza Santi Apostoli 81, nell’ambito della 13a edizione dell’iniziativa Memorie d’inciampo a Roma.
Personaggio incredibilmente singolare e dalle mille sfaccettature, Pollak nacque il 14 settembre 1868 a Praga, studiò poi a Vienna per trasferirsi poi a Roma nel 1893, dove ha vissuto per quasi 50 anni.
Archeologo, collezionista, mercante, grande erudito, protagonista nella Roma delle sensazionali scoperte archeologiche, Pollak riuscì ad identificare e acquistare, nel 1903, il braccio originale del maestoso gruppo scultoreo del Laocoonte, donato poi ai Musei Vaticani. Un’altra intuizione di Pollak fu il riconoscimento della cosiddetta Atena Stroganoff, una statua che il collezionista russo da cui prende il nome teneva in un locale di servizio del suo palazzo in via Gregoriana, considerandola falsa. Pollak non solo dimostrò la sua autenticità, ma capì che faceva parte di una replica dell’Atena e Marsia di Mirone e che si completava con il Marsia dei Musei Vaticani. Ora è conservata nel Museo Liebieghaus di Francoforte,
I membri della famiglia Pollak furono tra gli oltre 1.000 ebrei romani arrestati durante “il sabato nero” del rastrellamento degli ebrei romani, il 16 ottobre 1943: i nazisti presero anche lui, la moglie e i due figli nella casa di Palazzo Odescalchi, in Piazza Santi Apostoli, per deportarli ad Auschwitz. Allo sterminio della famiglia è sopravvissuta soltanto la cognata di Pollak, che ha donato le collezioni, i cimeli, l’archivio, e i diari al museo Barracco.
La posa delle pietre è un’iniziativa privata di alcuni membri della Bibliotheca Hertziana che vogliono commemorare personalmente la famiglia Pollak.
Diplomata in Scultura al Liceo Artistico Statale di Benevento, ha proseguito i suoi studi in Conservazione e restauro dei beni culturali presso l’Università degli Studi di Urbino conseguendo l’abilitazione come restauratrice. È specializzata in Arts Management e in Archeologia giudiziaria e crimini contro il Patrimonio Culturale. Co-founder dell’Associazione Art Crime Project, editore di The Journal of Cultural Heritage Crime. Membro del Direttivo Associazione Massimo Rao, è responsabile della Pinacoteca Massimo Rao. Vive e lavora a San Salvatore Telesino (BN).