I Detective dell’Arte recuperano due sculture in pietra rubate nel ’92 a Venezia
Il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Firenze restituirà due sculture in pietra databili tra il XVII e il XVIII secolo e trafugate a Venezia nel 1992, parti del monumento funebre dei fratelli Pietro e Lorenzo Morosini situato all’interno della Chiesa di San Clemente, nell’omonima isola.
Le attività che hanno permesso di recuperare le due sculture, il cui valore viene stimato in 100.000 euro, sono state avviate dai militari del Reparto specializzato dell’Arma dall’individuazione delle opere su un sito Internet specializzato nella vendita on line di beni d’arte. La comparazione delle immagini pubblicate sul sito con quelle contenute nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, ha permesso di accertare che le stesse provenivano dal furto perpetrato a Venezia, nella Chiesa di San Clemente. Il venditore è stato identificato nella titolare di un negozio antiquario della provincia di Reggio Emilia, risultata estranea all’illecito in quanto ricevute in conto vendita da un 68enne pensionato residente nella provincia di Mantova il quale, a sua volta, le aveva avute in dono da una terza persona anch’essa risultata possessore in buona fede. L’indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia che, accogliendo le risultanze investigative, ha disposto la restituzione della refurtiva alla Società proprietaria dell’ex edificio di culto, situata all’interno di un esclusivo complesso alberghiero .
La Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti si conferma uno strumento indispensabile per l’attività investigativa che, unito all’impegno, alla determinazione ed alla professionalità dei militari del Comando Tutela Patrimonio Culturale permette, come in questo caso, di individuare opere rubate anche a distanza di molti anni dagli eventi delittuosi.
[Fonte: Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze].
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