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Chiusa in Belgio l’Unità speciale di crimini contro l’arte

Bruxelles
(Tempo di lettura: 2 minuti)

Dal 1° gennaio 2022 il corpo della polizia giudiziaria federale specializzato nella lotta al traffico di beni culturali non è più attivo, a seguito di una decisione del ministro dell’Interno Annelies Verlinden per mancanza di risorse finanziarie.

Dal rapporto emerge inoltre che, in assenza di nuove risorse di bilancio, “il furto e il traffico di opere d’arte non saranno più monitorati a livello centrale, la banca dati ARTIST (Art Information System) non sarà più aggiornata e che, infine, l’inoltro di informazioni da e verso la polizia straniera, Europol e Interpol non sarà più assicurato.”

Oltre alla mancanza di fondi, il rapporto Paris Match afferma che il ritiro del responsabile dell’unità e principale esperto, Lucas Verhaegen, ne aveva “precipitato” la chiusura. Verhaegen, intervistato dalla televisione belga la scorsa settimana, ha dichiarato come non fosse stato predisposto alcun passaggio di consegne, in vista della sua pensione.

Il database, dunque, non verrà più aggiornato e monitorato, ma insieme a questo aspetto, aggiunge Verhaegen, c’è un altro problema “la polizia straniera non avrà più un contatto centrale. Quindi, tutti i messaggi di Europol e Interpol non saranno più gestiti da qualcuno esperto in materia”.

Jean-Marc Delizée, deputato federale della Camera dei rappresentanti belga, apprendendo della notizia si è espresso così: “È stato stabilito un legame molto chiaro tra il furto d’arte e il finanziamento di reti terroristiche”, ha affermato. “Pertanto, se vogliamo combattere il terrorismo, dobbiamo fermare anche queste fonti di finanziamento. In questo senso, sorprende che il Belgio non abbia un approccio più proattivo considerando la posta in gioco”.

Si è unito al dibattito anche Didier Viviers della Royal Academy of Belgium ribadendo quanto sia un peccato che il Belgio accantoni questo progetto, dal momento che si era esposto nei confronti dell’Unesco, del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e del Parlamento europeo a compiere ogni sforzo per proteggere il patrimonio culturale. “Questa unità era già travolta dagli eventi, ma oggi c’è una porta aperta a tutti i trafficanti”.

[L’immagine di copertina è tratta da Wikipedia].

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