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Da tempo sempre più persone decidono di diventare vegane, per ragioni differenti. Alcuni per questioni alimentari, altri per questioni etiche, altri ancora per evitare lo sfruttamento degli animali. Da queste scelte personali che stanno tuttavia interessando fasce sempre più ampie di popolazione, derivano altrettante scelte adottate in settori apparentemente disgiunti. Non solo il settore “food” si è adeguato alle nuove tendenze ma anche altri segmenti produttivi stanno percorrendo strade nuove. Ad esempio nel settore dell’abbigliamento sono molte ormai le aziende che si sono “convertite” al vegan abbandonando l’uso di pelle animale e utilizzando solo prodotti naturali. In questa nuova ricerca vegan è da segnalare anche l’esperimento condotto dal liutaio Padraig O’Dubhlaoidh, da sempre fautore della liuteria sostenibile. All’interno del suo laboratorio sulle Malvern Hills, in Inghilterra, il liutaio ha realizzato il primo violino “vegan” al mondo del tutto privo di elementi di origine animale e dotato delle medesime qualità armoniche dello strumento tradizionale.

Mettendo a frutto i suoi studi, O’Dubhlaoidh ha realizzato il suo nuovo strumento ad arco impiegando esclusivamente prodotti naturali accertandosi personalmente della loro provenienza. Per la costruzione del violino sono stati utilizzati pere al vapore, bacche naturali ed acqua di sorgente mentre sono state completamente eliminate le colle di origine animale. L’uso di questi nuovi elementi naturali, nel caso in cui la loro efficacia ed efficienza fosse dimostrata nel tempo (la vera questione, infatti, rimane quella di garantire una lunga vita agli strumenti musicali d’uso evitando repentine o improvvise scollature lignee dello strumento sempre sottoposto a forti tensioni strutturali) potrebbe aprire nuovi scenari costruttivi, al di là della certificazione ottenuta dallo strumento da parte dell’organizzazione anglosassone The Vegan Society.

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