Restituito a Volterra un volume del ‘500 di cui si erano ormai perse le tracce dagli anni ’30 del secolo scorso chiamato “Ovide. Le metamorfosi di Ovidio, ridotte da Giovanni Andrea dell’Anguillara, in ottava rima, Venezia 1583.’’ La cerimonia di restituzione ha avuto luogo presso Palazzo Vescovile, alla presenza dell’Amministratore Apostolico S.E. Mons. Alberto Silvani, il Magg. Claudio Sanzò, Comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza, e il dott. Andrea Falorni, dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Volterra.
Il recupero del volume è frutto della collaborazione e della fiducia riposta da un privato cittadino al Comando Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri. Le indagini hanno permesso di accertare che il volume in questione, seppur non fosse stato denunciato come provento di furto, fosse di proprietà della biblioteca del Seminario Vescovile di Volterra (PI).
La giornata odierna, oltre a vedere la riconsegna del volume sequestrato dai Carabinieri del Nucleo TPC di Monza, vuole ribadire quanto sia importante la tutela del bene librario in un’era in cui si apprezza più il fine pratico ed immediato, piuttosto che un arricchimento per la vita. Il risultato è la disaffezione al libro e ai suoi mille contenuti, forse anche perché l’approcciarsi al testo scritto, alla lettura, implica una sfida, uno sforzo non indifferente così come ci ricordava una frase attribuita a Thomas Edison: “Il genio è 1% ispirazione e 99% traspirazione”.
In secondo luogo l’occasione è importante per ricordare come, tanto la conoscenza del fenomeno dei furti quanto la cooperazione possa portare ad arginare il fenomeno stesso. Infatti, i cittadini possono rivolgersi ai Carabinieri del Tutela Patrimonio Culturale dislocati su tutto il territorio nazionale e possono compilare il “Documento dell’opera d’arte – Object ID”, un modulo concepito dall’UNESCO ed elaborato in collaborazione con il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, nel quale si devono riportare i dati identificativi essenziali di qualsiasi bene d’arte (oggetto, autore, epoca, tecnica e materiale, dimensioni, titolo e descrizione, fotografia).
Con questo strumento, qualunque possessore di oggetti d’arte può realizzare un proprio archivio fotografico-descrittivo da custodire in luogo sicuro perché in caso di furto potrà essere d’ausilio alle Forze dell’Ordine per il suo successivo recupero. Inoltre il modulo permetterà un preciso ed affidabile confronto con le informazioni contenute nella Banca dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, come previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio Decreto Legislativo 22 Gennaio 2004, n. 42.
[Fonte: Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza].
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