Reati contro il patrimonio culturale. Con la nuova Legge, novità anche per i beni musicali
35 anni fa veniva acquistato da Christie’s per 900 mila dollari il violino Stradivari Colussus del 1716. Nel 1998 lo strumento fu illecitamente sottratto dall’abitazione romana del compianto maestro Luigi Alberto Bianchi e da allora non è più “riemerso”. Alcune piste investigative si concentrarono subito su un ambiente limitato di persone e, come affermò l’allora Comandante dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico “il giro delle persone interessate è ristretto. Chi lo ha preso ha agito chiaramente con precise indicazioni”. Salvo casi diversi, e per la verità statisticamente non molto numerosi, il furto di preziosi strumenti musicali avviene prevalentemente su commissione. Non sarebbe sensato rubare uno strumento Stradivari – ormai quasi tutti noti, censiti, fotografati e pubblicamente compravenduti per somme rilevantissime – per poi non poterlo facilmente rivendere se non nel mercato oscuro e parallelo e con l’impossibilità di poterlo agevolmente esibire in pubblici concerti o capitalizzarne il valore alla luce del sole.
A riordinare ed inasprire le sanzioni per chi traffica in beni culturali ci penserà la nuova Legge n. 22 del 9 marzo 2022, “Disposizioni in materia di reati contro il patrimonio culturale”, entrata in vigore lo scorso 23 maggio, che colloca nel Codice Penale un titolo espressamente dedicato.
Questa norma appare rilevante poiché introduce la nuova ed autonoma figura di reato di furto di bene culturale. E non solo: viene introdotto un aumento della pena per la ricettazione, quando riguarda un bene culturale. Si introduce il reato di “illecita detenzione” di bene culturale, punito con la reclusione fino ad 8 anni e con multe fino a 20 mila euro per colpire chi compra un’opera sapendo che la sua provenienza è illecita. Sarà un reato vendere un bene culturale senza autorizzazione, importarlo senza permesso e tanto più esportarlo senza l’autorizzazione dello Stato italiano che in questo caso potrà punire i trasgressori anche con 4 anni di reclusione. La nuova norma consentirà agli ufficiali di polizia giudiziaria degli organismi specializzati nel settore dei beni culturali di svolgere attività sotto copertura per contrastare il traffico illecito.
Dunque anche per la tutela degli strumenti musicali antichi si aprirà una nuova fase. Sono stati infatti molti, negli ultimi anni, i furti di strumenti musicali perpetrati ai danni di Istituzioni culturali (Conservatori di Musica e Musei) e di collezionisti e musicisti. Grazie alle nuove disposizioni normative saranno aumentate le pene per la ricettazione e verrà introdotto il reato di “illecita detenzione” di bene culturale, punito con la reclusione, per colpire chi compra un’opera sapendo che la sua provenienza è illecita. Sono ancora molti gli Stradivari rubati e non ancora riemersi: tra i “most wanted” si ricordano, oltre al citato Colussus, il King Maximilian e il Mendelssohn del 1709, il Karpilowsky del 1712, il Le Marien del 1714, il Davidoff-Morini del 1727.
Tutti i delitti contro il patrimonio culturale saranno giudicati con aggravanti (pena aumentata da un terzo alla metà) se verrà ritenuto che l’azione delittuosa abbia cagionato un danno di rilevante gravità e se i reati verranno commessi nell’esercizio di un’attività professionale (in quest’ultimo caso verrà applicata la pena accessoria della interdizione da una professione o da un’arte) oltre alla pubblicazione della sentenza di condanna.
Fabio Perrone, cultore di Strumenti Musicali (L-ART 07) presso la Facoltà di Musicologia dell’Università degli Studi di Pavia. Si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio di Verona, laureato a pieni voti in Musicologia presso l’Università degli Studi di Pavia e con lode in Conservazione dei Beni Culturali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Parma. Esercita dal 2000 attività di consulente in materia di beni culturali. È iscritto al Collegio Lombardo Periti-Esperti-Consulenti e al Collegio Periti Italiani. Dal 2004 è Perito e CTU presso il Tribunale di Cremona e CCIAA e collabora con le Compagnie di Assicurazione nel settore tecnico (servizi di stima e perizie di strumenti musicali nonché consulenza assicurativa specifica). Oltre alla libera professione esercita attività di insegnamento: è stato docente di strumenti musicali presso il Conservatorio di Musica “Briccialdi” di Terni, è stato docente di Legislazione e Museologia presso la Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona e dal 2002 tiene regolarmente seminari presso il Dipartimento di Scienze Musicologiche dell’Università degli Studi di Pavia. Collabora col Sole24Ore e ha insegnato al Master Management dell’Arte e dei Beni Culturali presso la Business School del Sole24Ore.