Quattro sculture in marmo del XVII secolo raffiguranti le Muse – Talia con cartiglio e cornucopia, Tersicore con la lira, Polimnia appoggiata a un tronco di colonna e Melpomene con maschera greca in mano, sono state restituite dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Firenze, Cap. Claudio MAUTI, a un privato residente a Sesto Fiorentino (FI). Erano state trafugate dalla sua abitazione il 29 settembre 1986.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze che ha permesso di recuperare i pregevoli beni, ha avuto origine da una verifica effettuata nell’ottobre 2021 su alcune opere in vendita presso una casa d’aste toscana. Grazie alla comparazione delle immagini dei beni posti all’incanto con quelle presenti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, la più completa banca dati di opere d’arte rubate esistente al mondo gestita dal Comando TPC, è stato accertato che le statue marmoree erano proprio quelle rubate il 29 settembre 1986 dall’abitazione di Sesto Fiorentino (FI). Le attività investigative hanno appurato che i quattro beni, nel frattempo sequestrati, erano stati commercializzati circa trenta anni fa ad Arezzo in occasione del mercato antiquario locale, venduti da un operatore del settore a un antiquario fiorentino, il quale le aveva poi rivendute a un altro professionista. Quest’ultimo acquirente le ha mantenute nella propria collezione privata sino a quest’anno, quando ha deciso di dare mandato di porle in vendita all’incanto alla casa d’aste, estranea all’illecito.
Tre persone sono state denunciate per la ricettazione delle quattro sculture: i due antiquari fiorentini e un pregiudicato di Montevarchi (AR) che li commerciò ad Arezzo. Le statue, di elevatissimo valore storico-artistico, ritorneranno a ornare l’abitazione dalla quale vennero asportate.
Il risultato di oggi testimonia, ancora una volta, l’importanza di avere anche le fotografie dei beni artistici posseduti in modo che, qualora trafugati, il cittadino potrà fornire a corredo della propria denuncia. Le informazioni fornite andranno ad alimentare la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, che consente ai militari del Reparto specializzato dell’Arma di recuperare, anche a distanza di decenni, beni di cui si erano perse ormai le tracce.
[Fonte: Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale].
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