Caso Martinez: il Louvre si costituisce parte civile
Il più famoso Museo parigino ha deciso di costituirsi parte civile nell’ambito dell’inchiesta sul traffico di antichità egiziane che ha coinvolto il Louvre di Abu Dhabi e posto sotto accusa l’ex direttore del Museo Jean-Luc Martinez, reo secondo la procura di Parigi di “complicità in frode organizzata” e riciclaggio di denaro.
Dal canto suo la succursale del Museo di Abu Dhabi non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione.
Tuttavia, secondo quanto riportato dal francese Libération fonti interne al Museo degli Emirati lamentano l’omissione di informazioni sulla provenienza di alcuni manufatti egiziani.
Secondo i legali, Martinez è accusato di non aver dato ascolto ai dubbi espressi dall’egittologo Marc Gaborde sulla provenienza di una stele della XVIII dinastia con il cartiglio di Tutankhamon. Il Louvre di Abu Dhabi avrebbe acquistato l’oggetto nel 2016 da un commerciante parigino, Christophe Kunicki, poi accusato di associazione a delinquere, frode e riciclaggio. Come riportato da The Art Newspaper, Kunicki avrebbe fornito al Museo falsi documenti in cui si dichiarava che la stele era stata esportata dall’Egitto nel 1933 da un capitano della marina tedesca di nome Johannes Behrens. L’egittologo ha dichiarato al giornale di aver cercato nei registri della marina mercantile il nome di questo capitano e di non aver trovato alcun riferimento. La vicenda interessa anche un noto commerciante tedesco-libanese, Roben Dib, detenuto dallo scorso marzo per frode e riciclaggio. Dib e Kunicki insieme ad un altro mercante, Serop Simonian, direttore della galleria Dyonisos di Amburgo, avrebbero gestito un traffico internazionale di antichità già oggetto di indagine nel corso degli ultimi nove anni.
Le inchieste francesi si sono incrociate con quelle americane di Matthew Bogdanos, capo dell’unità per il traffico di antichità dell’ufficio del procuratore distrettuale di New York, le cui indagini vanno avanti dal 2013 e hanno permesso la restituzione al governo egiziano di un sarcofago dorato che era stato acquistato dal Metropolitan Museum.
Martinez, in quanto direttore del Museo, ha presieduto il comitato per le acquisizioni che aveva ritenuto troppo incerti i dubbi dell’egittologo. Inoltre, secondo quanto riportato da The Art Newspaper la responsabilità legale dell’acquisto degli oggetti era degli Emirati Arabi Uniti e non di Martinez o del Louvre. A ciò si aggiunge che dall’Egitto non era pervenuta alcuna richiesta di restituzione nonostante questi reperti fossero stati esposti all’inaugurazione, nel 2017, del Louvre di Abu Dhabi.
Al momento Martinez ha fortemente negato tutte le accuse a The Art Newspaper ma resta sotto controllo giudiziario.
Archeologa. Laurea magistrale in “Orientalistica: Egitto, Vicino e Medio Oriente” con una tesi in Archeologia dell’Arabia Meridionale. Ha frequentato la Scuola Interateneo di Specializzazione in Beni Archeologici di Trieste, Udine, Venezia Ca’ Foscari, concludendo con una tesi sulla legislazione dei bbcc, incentrata sui crimini contro i beni culturali in Sicilia. Alterna il lavoro di cantiere a quello di operatrice museale.