Antichi manoscritti e una grande anfora sono stati sequestrati nel pescarese dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) del Nucleo dell’Aquila, guidati dal Cap. Manuel Curreri, grazie all’attività di monitoraggio delle vendite online volta al recupero di beni illecitamente sottratti.
Su disposizione della Procura della Repubblica di Pescara, che ha coordinato le indagini, i militari del Nucleo specializzato dell’Arma si sono recati nell’attività commerciale di un sessantacinquenne nel Comune di Montesilvano e, nel corso della perquisizione, hanno sequestrato un’anfora da trasporto di grandi dimensioni, ascrivibile al III-V secolo d.C. e di probabile provenienza nord-africana, posta in vendita online. Presso lo stesso esercizio commerciale, i Carabinieri hanno individuato anche un tomo e due documenti manoscritti in latino.
Grazie alla collaborazione di esperti e archivisti e alle indagini condotte, i Carabinieri hanno ricostruito con accuratezza la provenienza del libro e della documentazione sotto sequestro. In particolare, i funzionari della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Abruzzo e del Molise e dell’Archivio di Stato di Chieti hanno riconosciuto nel tomo un registro di corte locale di Torino di Sangro (CH) riguardante i contratti privati per compravendita di beni mobili e immobili, redatti dai giudici, contenente atti dal 1797 al 1801, con annotazioni successive fino al 1812.
È costituito da 312 pagine numerate e appartiene al Fondo Corti Locali (1525-1808), attualmente conservato presso l’Archivio di Stato di Chieti e da cui mancava proprio la documentazione recuperata, databile agli ultimi anni del Settecento.
Per stabilire la provenienza degli altri due rari documenti manoscritti recuperati, sono state raccolte le testimonianze del personale dell’Archivio Storico Diocesano della Diocesi dei Marsi.
Gli esperti hanno riconosciuto i due documenti redatti in latino risalenti rispettivamente al 1831 e al 1839. Il primo è una circolare di accompagnamento delle cedole delle Bolle della Santa Crociata, emessa dall’Arcivescovo di Napoli in favore del Vescovo dei Marsi, datata 27 agosto 1831, in cui si fa riferimento a una raccolta di offerte per il sostegno all’attività dei Francescani e dei Cristiani in Terra Santa.
Il secondo manoscritto, invece, è risultato essere un elenco di nominativi e provenienze degli alunni seminaristi del 1839 riconducibile al Seminario di Pescina, attivo fino al 1911; sulla filigrana della carta in trasparenza appare la scritta della città di Celano riconducibile alla sua antica cartiera.
A seguito delle indagini condotte dall’Autorità Giudiziaria, è stato disposto il dissequestro del materiale e la restituzione del tomo all’Archivio di Stato di Chieti e dei documenti archivistici all’Archivio Storico della Diocesi dei Marsi.
Infine il reperto archeologico è stato consegnato alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara.
Il titolare dell’esercizio commerciale che deteneva illecitamente l’anfora e i documenti archivistici è stato denunciato per il reato di ricettazione. L’attività investigativa dei Carabinieri TPC è volta ora a ricostruire le dinamiche di asportazione dei beni dai loro luoghi di origine.
[Fonte: Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale dell’Aquila].
Il contenuto della pagina può essere scaricato in formato PDF.
The Journal of Cultural Heritage Crime (JCHC), con sottotitolo L’Informazione per la Tutela del Patrimonio Culturale, è una testata giornalistica culturale, registrata presso il Tribunale di Roma con n. 108/2022 del 21/07/2022, e presso il CNR con ISSN 2785-7182. Si configura sul web come contenitore di approfondimento, il primo in Italia, in cui trovano spazio i fatti che quotidianamente vedono il nostro patrimonio culturale minacciato, violato e oggetto di crimini. I fatti sono riportati, attraverso un linguaggio semplice e accessibile a tutti, da una redazione composta da giornalisti e da professionisti del patrimonio culturale, esperti nella tutela. JCHC è informazione di servizio, promuove le attività di contrasto ai reati e sostiene quanti quotidianamente sono impegnati nella attività di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio culturale.