Il Ministero della Cultura (Mic) e la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) hanno annunciato una collaborazione finalizzata a tutelare il patrimonio culturale dai rischiosi effetti del cambiamento ambientale, nell’ottica della ripresa in sicurezza della fruizione pubblica dei monumenti.
Il progetto prevede l’avvio di un Tavolo tecnico denominato “Cultura, Ambiente e Salute”, che sarà presieduto dal Direttore Generale Educazione, ricerca e istituti culturali, Mario Turetta, e coordinato dal presidente Sima, Prof. Alessandro Miani.
Le attività previste hanno come obiettivo quello di migliore lo stato di conservazione dei beni attraverso soluzioni tecnologiche avanzate per prevenire i danni derivanti dall’esposizione ad agenti inquinanti. Ulteriore scopo, quello di tutelare la salute dei visitatori di musei e altri luoghi della cultura, e degli addetti ai lavori.
Queste le parole del ministro Franceschini: «L’accordo segna l’inizio di un’importante forma di collaborazione tra il mondo scientifico e quello dell’arte per la tutela del patrimonio culturale italiano, grazie all’utilizzo di rigorose metodologie e di tecnologie all’avanguardia. Con questo protocollo, due mondi che solo apparentemente sembrano separati, riducono le distanze».
Il lavoro svolto in sinergia verterà anche sulla protezione delle facciate dei monumenti dall’inquinamento atmosferico, dalle piogge acide e dall’umidità che provocano l’annerimento delle superfici esterne nonché la comparsa di muffe e muschi.
Elena Campione dell’Università di Roma Tor Vergata, consulente e componete scientifico del tavolo di lavoro, ha dichiarato che «l’accordo siglato tra il Ministero della Cultura e la Società di Medicina Ambientale intende avviare una nuova fase di interventi multidisciplinari, realizzati in forma sinergica e su base assolutamente scientifica, al fine di rendere sempre più fruibile il patrimonio culturale del nostro Paese. In questa ottica, infatti, la medicina ambientale può essere di grande aiuto garantendo, con tecnologie innovative, la salubrità degli ambienti costruiti, attraverso una drastica riduzione di prodotti nocivi o contaminanti biologici contribuendo, nel contempo, alla tutela dei beni museali”.
Il lavoro sinergico tra Mic e Sima potrà inoltre diventare un importante precedente per altri paesi europei che vogliano approcciarsi a queste pratiche.
Archeologa. Laurea magistrale in “Orientalistica: Egitto, Vicino e Medio Oriente” con una tesi in Archeologia dell’Arabia Meridionale. Ha frequentato la Scuola Interateneo di Specializzazione in Beni Archeologici di Trieste, Udine, Venezia Ca’ Foscari, concludendo con una tesi sulla legislazione dei bbcc, incentrata sui crimini contro i beni culturali in Sicilia. Alterna il lavoro di cantiere a quello di operatrice museale.