“Barnabei Day” al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
Il 29 ottobre prossimo, al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, un’intera giornata di eventi e conferenze sarà dedicata all’importante figura dell’archeologo Felice Barnabei, già Direttore Generale delle Antichità e fondatore del museo stesso nel 1889.
Barnabei è famoso per le sue attività di studioso sul campo, per essere stato precursore e promotore di azioni di valorizzazione e per il suo contributo allo sviluppo della disciplina giuridica applicata ai beni culturali.
Durante il Regno d’Italia si cimentò anche nell’attività politica: nel 1904 sottopose al Parlamento un’interrogazione riguardante la vicenda della celebre Biga di Monteleone di Spoleto che l’anno precedente era stata acquistata dal Metropolitan Museum di New York e che, da allora, impreziosisce la sua collezione archeologica. L’archeologo voleva chiedere ragione di quel trafugamento, ricevendo tuttavia solo tiepida risposta da parte dell’allora sottosegretario del Ministero della Pubblica Istruzione, Emilio Pinchia, che aveva competenza anche sui beni culturali. Barnabei fu protagonista di una caricatura, pubblicata sul quotidiano Avanti!, che lo raffigurava alla guida della biga trainata da due arpie; la stessa è ora riproposta come immagine locandina della giornata a lui dedicata.
Ma la risposta, più beffarda, Barnabei la ricevette dal MET che usò le parole seguenti: “Grazie della biga di Monteleone e degli altri cimeli, che insieme ad essa furono trovati”!
Il “giallo” del trafugamento, rimasto silente per oltre un secolo, è stato ampiamente raccontato da diversi documentari di archivio che hanno permesso di ricostruire la vicenda, di conoscere i fatti e i protagonisti, e di evidenziare una serie di reati e diversi tentativi di depistaggio. Per esempio, sono noti il nome dell’antiquario che si occupò dell’esportazione illecita, Ortensio Vitalini, e il ruolo del direttore del MET, il generale Luigi Palma di Cesnola, che consapevolmente acquistò il prezioso reperto.
La legislazione dell’epoca, che si basava sull’Editto Pacca del 1820, nonostante fosse il primo provvedimento di protezione artistica e storica che disciplinava anche gli scavi archeologici e regolamentava le esportazioni, non fu sufficiente per impedirne l’incauto trasferimento all’estero.
Nel programma di sabato 29 a Villa Giulia, un focus particolare è rivolto proprio alla scoperta e alla controversa esportazione della biga etrusca: alle ore 20, ci sarà infatti la proiezione del documentario L’Anello di Grace di Dario Prosperini, a cui seguirà una tavola rotonda con il Direttore Valentino Nizzo, la Prof.ssa Giuliana Calcani, il giornalista Fabio Isman e l’Avvocato dello Stato Maurizio Fiorilli.
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