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Un’antica campana bronzea danneggiata durante il sisma del 1908 torna alla Diocesi di Reggio Calabria

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Il Santuario di Sant’Antonio da Padova di Reggio Calabria in una vecchia cartolina (Foto: Wikipedia).

Nella mattinata del 28 ottobre a Reggio Calabria, presso il Museo Diocesano “Monsignor Aurelio Sorrentino”, ubicato nel complesso architettonico dell’Arcivescovado, sarà restituita all’Arciv. Fortunato Morrone una campana in bronzo dell’Ottocento, un tempo facente parte della Chiesa intitolata a Sant’Antonio da Padova e severamente danneggiata a seguito del catastrofico sisma del 1908, che interessò le città di Reggio Calabria e di Messina.

Il recupero della campana rappresenta il risultato della stretta sinergia che ha caratterizzato le attività condotte dai reparti Speciali dell’Arma e dall’Arma Territoriale, nel caso specifico rispettivamente rappresentati dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza e dalla Stazione Carabinieri di San Nicola da Crissa (VV), a seguito del rinvenimento del bene in un casolare ubicato nella periferia di un piccolo centro del vibonese.

Le successive indagini, grazie ad una accurata attività di ricerca svolta sulle Banche Dati di cui dispone il Comando TPC, alle acquisizioni da fonti informative, ma soprattutto ai determinanti riscontri emersi nell’Archivio Diocesano di Reggio Calabria, hanno consentito di ricondurre il bene culturale, senza alcun dubbio, a quello andato disperso durante il sisma del 1908.

Le investigazioni, condotte dal Nucleo TPC di Cosenza e coordinate dal Procuratore della Repubblica preso il Tribunale di Vibo Valentia, Camillo Falvo, hanno permesso di deferire in s.l. una persona, ritenuta responsabile del reato di ricettazione, e di recuperare il bene che si trovava conservato presso un’abitazione privata.

Le attività svolte, oltre ad assicurare il recupero e a preservare l’integrità della campana, di grande valore simbolico per la comunità religiosa reggina, hanno consentito di poter restituire il bene all’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, che lo custodirà all’interno del Museo Diocesano.

Insieme alle massime Autorità civili, militari e religiose saranno presenti Mons. Fortunato Morrone, Arciv. Metropolita di Reggio Calabria e Presidente della Conferenza Episcopale Calabra, e il Ten. Giacomo Geloso, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza.

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