L’arpa “muta”
I furti di strumenti musicali non si arrestano, periodo difficile tra i musicisti. L’ultimo evento è stato registrato il 25 ottobre 2022 a Monza. Ad essere sottratta un’arpa Salvi del 2013, modello Dafne 40 dal valore di 14mila euro e numero di serie 18330. Lo strumento era stato riposto sulla Fiat 500 della musicista Viliana Ivanova dopo una lezione svolta nella scuola secondaria del quartiere San Fruttuoso. Dopo il furto, la disperazione: “L’arpa è tutta la mia vita, senza sono disperata. Senza auto non posso spostarmi… senza arpa non posso lavorare” ha dichiarato la musicista.
Per chi ha dimestichezza di frequentazione dei musicisti e del mondo della musica in generale sa che per la maggioranza degli orchestrali lo strumento musicale non rappresenta solo un semplice oggetto, un mezzo di produzione dei suoni, ma è percepito come un “altro” da sé significativo, con funzioni utili per la crescita e il benessere psicologico e relazionale del musicista. A volte viene persino personificato: un amico, un fedele compagno di studi che consente di sentirsi meno soli e di superare, grazie al suo aiuto, fatiche e difficoltà connesse alla vita quotidiana.
La musica che nasce dal rapporto tra sé e questo alter egoconsente di esprimere al meglio se stessi, le proprie emozioni, ma talvolta consente anche di evadere dalla realtà, di comunicare con gli altri quello che non si riesce a dire in altro modo e, infine, di sentirsi meglio in caso di difficoltà o di problemi personali. Il legame emotivo instaurato con il proprio strumento musicale è intimo, coinvolgente e anche importante per la crescita, lo sviluppo del Sé e la vita professionale. Ecco perché quando uno strumento musicale viene rubato ad un musicista, a venir meno non è solo il bene materiale, ma viene a mancare molto di più.
Nel caso di Viliana Ivanova, che si è formata in Conservatorio a Milano, la speranza è che l’arpa “riemerga” a breve, essendo uno strumento riconoscibile, rintracciabile e non “rivendibile” facilmente come l’autovettura o i suoi “pezzi di ricambio”.
Fabio Perrone, cultore di Strumenti Musicali (L-ART 07) presso la Facoltà di Musicologia dell’Università degli Studi di Pavia. Si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio di Verona, laureato a pieni voti in Musicologia presso l’Università degli Studi di Pavia e con lode in Conservazione dei Beni Culturali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Parma. Esercita dal 2000 attività di consulente in materia di beni culturali. È iscritto al Collegio Lombardo Periti-Esperti-Consulenti e al Collegio Periti Italiani. Dal 2004 è Perito e CTU presso il Tribunale di Cremona e CCIAA e collabora con le Compagnie di Assicurazione nel settore tecnico (servizi di stima e perizie di strumenti musicali nonché consulenza assicurativa specifica). Oltre alla libera professione esercita attività di insegnamento: è stato docente di strumenti musicali presso il Conservatorio di Musica “Briccialdi” di Terni, è stato docente di Legislazione e Museologia presso la Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona e dal 2002 tiene regolarmente seminari presso il Dipartimento di Scienze Musicologiche dell’Università degli Studi di Pavia. Collabora col Sole24Ore e ha insegnato al Master Management dell’Arte e dei Beni Culturali presso la Business School del Sole24Ore.